La Fiorentina, nonostante il freddo del Franchi, si è sciolta come neve al sole. Una squadra, anzi, una accozzaglia di giocatori, perché definire squadra la Fiorentina di quest’anno è utopia, senza nè capo nè coda, senza cuore, senz’anima.

Lo stesso mister Italiano sembra ormai brancolare nel buio, tra giocatori infortunati, altri irriconoscibili, altri ancora irritanti. Una volta si rincorrevano i giocatori nel viale dei Mille, oggi c’è da giurarci non ci sarebbe voglia nemmeno di questo. Perché i tifosi viola sono stufi, di anni di nulla assoluto. Unica parentesi la scorsa stagione, ormai praticamente cancellata dal ritorno inesorabile nell’oblio.

Giro di boia con ben nove punti in meno rispetto alla passata stagione (23 contro 32) ma quel che è peggio senza un’idea di gioco. La Fiorentina in questa stagione ha battuto solo le squadre in fondo alla classifica, perdendo con quelle a metà classifica, pareggiando solo con Juventus e Napoli. Poco, troppo poco. A gennaio siamo già senza obiettivi in campionato, restano vive solo le speranze in Conference League e in Coppa Italia.

Ma se dovessimo prendere a modello la squadra vista ieri contro il Torino, c’è da aspettarsi una disfatta anche contro il Braga in Europa e contro lo stesso Torino in Coppa Italia. Zero cuore, zero anima, zero gioco. Si incolpa l’attacco di non segnare, cosa anche vera. Ma quanto palloni giocabili arrivano in area? La cosa più assurda è che si continua a crossare senza avere un attaccante forte di testa. Gli esterni visti ieri, Saponara e Ikonè, faticherebbero a trovare spazio in una squadra in lotta per non retrocedere.

A centrocampo manca un regista, il solo Amrabat si conferma abile nello spezzare il gioco avversario ma incapace di costruirlo. Bonaventura predica nel deserto. Insomma, un disastro. Come le ultime campagne acquisti, che a fronte della spesa di circa 200 milioni hanno portato il nulla più assoluto.

Cabral e Ikonè su tutti, 35 milioni per due giocatori che oggi portano poco e nulla a questa squadra. Altri 30 milioni per Gonzalez, un giocatore di indubbia qualità ma dal fisico troppo delicato. Dodò per 18 milioni, un giocatori che si dice un fuoriclasse ma che a Firenze al momento ha fatto solo disastri. E poi Barak che appare ancora come un ottimo acquisto ma spesso fuori dal suo ruolo naturale. Lo stesso Amrabat, pagato fior di milioni ma inadatto al gioco di costruzione di Italiano. Avevamo Torreira, ma tutti sappiamo come è andata. E qualcuno voleva farci credere che si poteva sopperire con l’ex Verona…

I dubbi oggi sorgono sullo stesso mister, se nella scorsa stagione si era vista la sua mano nella clamorosa stagione viola (con tanto di corsa a richiedere aumento di stipendio), quest’anno si vedono anche le sue colpe nel disastro gigliato.

Il mercato è aperto, ma a parte nomi di giocatori da metà classifica (tipo Brekalo) non pare esserci l’intenzione di far arrivare calciatori in grado di elevare la qualità di questa squadra.

Commisso è tornato a Firenze, ha assistito allo “spettacolo” del Franchi. Dall’altra parte c’era il suo “antico rivale” Cairo, che si sarà leccato i baffi per la vittoria a Firenze. Chissà se il suo amor proprio sarà stato colpito. Chissà se alla fine di questa stagione si metterà (finalmente) in discussione chi di soldi ne ha spesi (tanti) senza portate una squadra competitiva. Chissà se, ancora una volta, basterà sbandierare il Viola Park per soggiogare i mugugni di una città sull’orlo di una crisi di nervi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *