La vicenda tragicomica che ha tenuto Rino Gattuso “sulla panchina” viola per 13 giorni è destinata a rimanere insoluta. Perfino nell’atto di “divorzio” sono state apposte clausole di riservatezza per mantenere il silenzio, coperte da grosse penali. Per questo motivo la Fiorentina non parlerà male di Gattuso e viceversa.

Possiamo solo fare delle supposizioni sui dati raccolti, sulle indiscrezioni trapelate. Una sola cosa è certa e sotto gli occhi di tutti: dal momento della firma in poi, nessuno ha visto Gattuso particolarmente felice di essere alla Fiorentina.

Qualcuno dice che quella viola sia stata forse una scelta affrettata, dettata dalla voglia di “scappare” da De Laurentiis più che da una ferma convinzione nel progetto Fiorentina. E, in questo caso, il tecnico calabrese non aspettava altro che un pretesto per trovare una soluzione più “accattivante”. Non a caso il giorno dopo il divorzio con la Fiorentina era già pronto a firmare col Tottenham, peccato (per lui) che gli inglesi gli abbiano dato il benservito.

Un altro dato certo è che con i giocatori “proposti” (o imposti) dal procuratore di Gattuso, Jorge Mendes, la Fiorentina avrebbe dovuto sborsare oltre 60 milioni, tra costi dei cartellini e provvigioni al potente procuratore portoghese. Pradè era perfino volato in Portogallo per cercare di ottenere uno sconto, ma aveva trovato un muro invalicabile.

Probabilmente, come quasi sempre accade, la verità sta nel mezzo. Gattuso aveva accettato la Fiorentina sperando (o avendo la parola?) che la società gigliata avrebbe fatto importanti investimenti. La società forse pensava che la mediazione di Mendes avrebbe permesso di arrivare a giocatori importanti a cifre più abbordabili. Mendes, dal canto suo, ha forse pensato di aver trovaro l’americano da “spellare vivo”.

La Fiorentina deve aver fatto, a questo punto, un passo indietro, cosa che ha infastidito Gattuso. Si dice che ci sia stata anche una lite piuttosto furiosa e che a quel punto le parti abbiano deciso di salutarsi.

Certezze che forse non avremo mai. Ma un’altra, ultima cosa, è certa: non deve assolutamente esistere che un allenatore abbia un procuratore per giunta lo stesso dei calciatori. Indipendentemente da come siano andate veramente le cose, c’è un conflitto di interessi inaccettabile. E l’UEFA dovrebbe intervenire urgentemente in tal senso.

Comunque sia, meglio che sia finita subito, piuttosto che iniziare un percorso con tutti questi dubbi. Ricordiamo che Gattuso aveva già snobbato la Fiorentina la prima volta che Commisso gli aveva fatto la corte, preferendo il Napoli di De Laurentiis.  Che se la Juve non fosse andata in Champions sarebbe stato l’allenatore bianconero, così come se a Torino fosse rimasto Paratici.

Insomma, quello tra la Fiorentina e Gattuso forse era un matrimonio che non si doveva fare.

E alla luce di tutte queste considerazioni, #IO NON PIANGO PER CHI NON SORRIDE A FIRENZE!!!

Perchè di problemi da risolvere in questa Fiorentina ce ne sono ancora talmente tanti, che faccio volentieri a meno di mettermente un altro in casa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *