In queste ore, proprio da Napoli, sta venendo fuori un clamoroso retroscena sulla mancata qualificazione del Napoli alla Champions League.
I tifosi sono insospettiti dal fischio finale di quella partita contro il Verona finita 1-1, quando una vittoria, pure piuttosto prevedibile, avrebbe aperto agli azzurri le porte della massima competizione europea proprio a discapito dell’odiata rivale bianconera Juventus.

Qualcosa non è andato per il verso giusto quella sera e adesso ci potrebbe essere una spiegazione, seppur paradossale, ma credibile.
Tutto sarebbe legato.. a Gattuso.

E’ cosa nota che il Napoli, proprio dopo quella disfatta nella partita di andata contro lo stesso Verona, si sia unito intorno al suo tecnico, dando vita a una cavalcata trionfale che lo ha portato fino al (quasi) posto in Champions. Mancato poi per quel punto con cui non Martin ma il Napoli perse non la cappa ma.. la coppa.

E il gruppo squadra avrebbe sperato fino all’ultimo in un ripensamento di De Laurentiis, nella speranza che avrebbe fatto di tutto per tenere a Napoli mister Gattuso.
Prima della partita con il Verona, capitano Insigne a nome della squadra, si sarebbe presentato a colloquio proprio col patron azzurro, chiedendo delucidazioni sul futuro di Rino, visto le voci che lo davano già in altre squadre (vedi Fiorentina).

Ma la speranza sarebbe definitivamente caduta dopo le parole di De Laurentiis che non avrebbe lasciato possibilità sulla permanenza di Gattuso sulla panchina partenopea.
Questo avrebbe provocato reazioni anche molto violente all’interno dello spoglaitoio, dove sarebbero volate parole grosse e si sarebbe arrivati perfino quasi allo scontro fisico, a causa di una frattura interna molto forte sull’argomento.

Ciò spiegherebbe la poca lucidità in campo, la relativa esultanza dopo il gol del vantaggio e il recupero della partita da parte degli scaligeri.
E spiegherebbe anche il silenzio in panchina di Gattuso per tutta la partita, senza quella grinta che lo aveva contraddistinto fino ad allora, come assorbito completamente da ben altro tipo di pensieri.

Insomma non proprio un boicottaggio volontario, ma una confusione mentale da parte della squadra (o almeno di una parte di essa) e del tecnico che avrebbe concesso al Verona, giocando una onesta partita, di fermare la corsa del Napoli verso la Champions.

A riportarlo è il giornalista e scrittore Paolo Trapani.

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