Uno è arrivato quando ancora l’addio di Vlahovic non era certo, l’altro subito dopo al suo addio alla maglia viola. Parliamo ovviamente di Piatek e Cabral.

Con una differenza non da poco, il primo arrivato in prestito con diritto di riscatto, il secondo acquistato a titolo definitivo. Certo, il polacco ha avuto il vantaggio di arrivare un mese prima alle dipendenze di mister Italiano e questo gli ha permesso di farsi trovare pronto molto prima. Del resto il brasiliano veniva dal campionato svizzero in pausa invernale, quindi con una condizione fisica decisamente discutibile.

Per questo motivo Piatek ha trovato subito spazio nelle formazioni titolari, segnando anche reti importanti con la maglia viola. Cabral è partito titolare soltanto contro la Lazio, in una partita da dimenticare per i colori viola, non certo e non solo, per colpa sua.

Che non sia in ottima forme se ne sono accorti tutti, è apparso lento e appesantito, eppure tra i due è quello che più potrebbe avvicinarsi all’idea di prima punta per il gioco di mister Italiano. Piatek è un “animale” d’area, ma tende a perdersi quando deve partecipare al gioco veloce con gli esterni, prerogativa dell’ex Spezia.

Cabral potrebbe essere l’arma in più di questo finale di stagione e la sosta arriva per lui a pennello, Gli permetterà di ritrovare la condizione fisica, di entrare o meglio farsi entrare in testa i dettami del mister e pendere in mano quell’attacco viola rimasto orfano di Vlahovic.

L’Europa potrebbe passare proprio dall’esplosione dell’ex Basilea, che contro l’Empoli, alla ripresa del campionato,, porebbe avere la sua chance.

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