Che siamo entrati in un periodo molto difficile per il calcio lo si era capito.

La Superlega, con i club più importanti (e più indebitati) che tentano di fare un campionato proprio, gli scandali arbitrali (ma quelli fanno tristemente parte del calcio ormai da troppi anni), le nuove generazioni che non sono più appassionate come lo erano i genitori. Poi il covid con gli stadi vuoti.

E adesso anche il nuovo modo di vedere le partite. Con i diritti tv acquisiti, per la prima volta, da una emittente streaming come DAZN. Con i suoi evidenti limiti. Uno di questi è proprio il rischio di sovraffollamento sulla rete, nel caso di partite giocate allo stesso orario.

La soluzione? Uno “spezzatino come piatto unico”.

Mi ricordo quando da ragazzo, la domenica alle 15, uscivo con i miei genitori con la radiolina in mano, per sentire cosa faceva la mia Fiorentina.

Scusa Ameri, sono Ciotti da Firenze, la Fiorentina è passata in vantaggio con Roberto Baggio!” e via coi salti di gioia.
Erano i tempi di “Tutto il calcio minuto per minuto“, quando tutte (tutte, vi rendete conto?) le partite iniziavano allo stesso orario. Tutti attaccati alla radiolina magari con quella schedina in mano in cui riponevamo tanta speranza.

E poi di corsa davanti alla tv per “90° minuto” con il mitico Paolo Valenti, che per me era pure “gobbo” e che in punto di morte svelò di tifare Fiorentina. Quanto professionismo in questi grandi personaggi.

Nno sarà più così. Anzi, in realtà non lo è più da diversi anni ormai.

Ma dall’anno prossimo si potrebbe raggiungere davvero il limite. Le partite potrebbero venire spalmate in diversi slot tra il sabato e la domenica, con il match del lunedì alle 20:45. Quattro finestre il sabato, alle 14:30, alle 16:30, alle 18:30 e alle 20:45. E poi la domenica, con il “lunch match” alle 12:30, poi le altre partite alle 14:30, alle 16:30, alle 18:30 e poi alle 20:45.

Tutto per permettere a DAZN di poterle trasmettere senza problemi di connessione. Luneì i presidenti prenderanno una decisione definitiva in tal senso.

E allora diventerebbe la norma, più nessuna partita sarebbe trasmessa in contemporanea. Come del resto è già successo nella 23° giornata del campionato appena concluso.

Non importa essere per forza malinconici o anacronistici per pensare che questo, a mio avviso, non è più calcio.

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