A La Gazzetta dello Sport ha parlato il mitico Carlos Dunga:

Ricordi di Fiorentina

Sono stati bellissimi, pieni, eravamo un gruppo molto unito. Ancora di più quando venne Pruzzo. Andavamo sempre a prendere l’aperitivo dopo l’allenamento. Girava sempre con la sua Porsche e lo prendevamo in giro dicendogli “da dirigente ti potrai permettere al massimo una Fiat Uno”

Un giovane Baggio

Baggio era un brasiliano mascherato da Italiano. Era felice solo col pallone in campo. A fine allenamento ci fermavamo io, lui e Borgonovo a tirare punizioni e calciare al volo.

La triste storia di Borgonovo.

Abbiamo avuto dei casi come il suo anche qui da noi. Purtroppo la scienza non ha dato ancora risposte certe. Io cercavo di prendere meno farmaci possibili.

La fine con la Fiorentina con l’arrivo di Vittorio Cecchi Gori

Io avevo un ottimo rapporto col padre, poi purtroppo è arrivato il figlio con un altro personaggio. Mi invitarono a cena e mi dissero che volevano fossi il loro capitano ma che dovevo raccontare cosa succedeva nello spogliatoio.

Dovevi essere una spia?

Gli ho risposto che non ero il tipo e feci l’errore di raccontarlo nello spogliatoio. Dopo due minuti lo venne a sapere la dirigenza e mi misero fuori rosa.

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