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So che molti stanno aspettando la mia valutazione riguardo il mercato invernale della Fiorentina appena concluso. E come promesso eccomi a dare il mio punto di vista, cercando anche di motivare quello che potrebbe essere solo un numero fine a sè stesso.

Come fatto per il mercato estivo, la mia analisi sarà fatta per settore.

PORTIERI

Questo era il settore dove non c’era praticamente nulla da toccare, considerando l’inamovibilità di David De Gea e la presenza di un ottimo secondo come Pietro Terracciano, alle loro spalle il ragazzo prodigio Tommaso Martinelli, il predestinato per difendere i pali della Fiorentina nel prossimo futuro e che sta studiando dal più grande. C’era semmai da sistemare Oliver Christensen, obiettivo raggiunto, col portiere danese che è retrocesso in Serie B con la Salernitana.

Voto: sv

DIFESA

Anche questo reparto, in realtà, sembrava essere a posto, con l’arrivo di Nicolas Valentini il cui accordo era già stato raggiunto lo scorso luglio ma che ha potuto raggiungere Firenze soltanto a gennaio, a scadenza contrattuale col Boca Juniors. Dopo tanti mesi di inattività, il difensore argentino è ripartito per Verona, dovrà avrà la possibilitò di giocare, conoscere il calcio italiano e rientrare nel ritmo partita, per poi tornare a Firenze a giugno. C’è stata la sopresa della vendita di Michael Kayode, che non è stata ben accolta da una parte dei tifosi, destinazione Brentford in Premier. Ma il ragazzo aveva trovato davvero pochissimo spazio in questa stagione e la società ha deciso di monetizzare, anche se la sua cessione in prestito con (solo) diritto di riscatto, non è parsa una mossa tanto perfetta. A quel punto era preferibile un obbligo, evidentemente le vicende di mercato hanno portato a questa decisione. Una cessione che, comunque, non ha fatto scendere nessuno per strada a protestare. Cosa che invece poteva accadere se fosse partito Pietro Comuzzo, visto che il Napoli è arrivato ad offrire la cifra clamorosa di 35 milioni. Sembrava fatta, quando Commisso si è messo in mezzo e ha fatto capire che il giovane viola non sarebbe partito per meno di 40 milioni. Cifra che ha spaventato anche il Napoli e così Pietro è rimasto a Firenze. La sua permanenza è stata definita da Palladino come “l’acquisto poù importante del mercato“, questo fa capire lo sforzo fatto dalla società viola per trattenerlo. Oltre a lui ci sono Pongracic, finalmente ritrovato, Ranieri e Moreno che andrà a sostituire Kayode sulla destra, come vice Dodò. Sulla sinistra, invece, sono rimasti intoccabili Gosens e Parisi che alla fine, nonostante qualche lieve mal di pancia, è rimasto in viola. Proprio dalla difesa è partita e si è chiusa invece l’epurazione viola degli scontenti, iniziata a inizio gennaio con la cessione di Martinez Quarta (tornato al River Plate) e nell’ultimo giorno di Cristiano Biraghi, finito fuori squadra per le proteste avute contro mister Palladino, che invece si è accasato al Torino. Partenza che merita mezzo voto in più nel mercato riferito al reparto difensivo, perchè l’ex capitano, avvicinato prima al Napoli e poi all’Inter, in realtà rischiava di rimanere come pericolosa “mina vagante” nello spogliatoio gigliato. Si è invece aggiunto un elemento di esperienza, come Pablo Marì arrivato dal Monza, che male non può fare alla rosa della Fiorentina. Unico “neo”, se proprio vogliamo, il fatto di non aver sostituito Kayode con un elemento di pari livello (o quasi) a Dodò.

Voto: 7,5

CENTROCAMPO

Questo è stato senza dubbio il reparto più rivoluzionato, del resto era quello che ne aveva più bisogno. La perdita di Bove è stata pesantissima negli equilibri tattici e mentali della Fiorentina, i dirigenti viola sono stati bravissimi a colmare questo lacuna in tempi molto brevi, con l’arrivo dal Napoli di Folorunsho. Si è dovuto aspettare invece l’ultimo giorno di mercato per i colpi decisivi, ma alla fine ne è valsa davvero la pena, perchè è arrivato all’ultimo tuffo un “pezzo da 90” come Nicolò Fagioli dalla Juventus, a portare fantasia da unire a quella di Adlì. E’ inoltre arrivato un elemento molto interessante come Cher Ndour dal PSG ma che giocava nel Besiktas, il suo è stato in realtà un ritorno in Italia visto che è nato a Bergamo ed è già nel giro delle nazionali giovanili. Alla fine non è partito neanche Amir Richardson, che pare avere ancora la fiducia del mister. Direi che questo è il reparto che maggiormente si è rafforzato anche se, come sempre, sarà il campo a dare le sue inequivocabili sentenze.

Voto: 8

ATTACCO

Questo invece è stato il reparto che ha visto più partenze che arrivi. Del resto era pieno di elementi che non avevano per nulla convinto nel loro periodo viola e alcuni di loro erano risultati già difficili da piazzare nel mercato estivo. Figuriamoci a gennaio. Eppure i dirigenti viola sono riusciti a disfarsi di Jonathan Ikonè, passato al Como in prestito con diritto di riscatto e di Christian Kouamè passato in prestito all’Empoli (se ne riparlerà a fine stagione). All’ultimo tuffo è partito anche Riccardo Sottil, destinazione Milan, che ha preso al volo la possibilità (o meglio la speranza) di poter giocare di più in rossonero (come vice Leao, mah..) visto che a Firenze era più che chiuso, con Palladino che preferisce schierare al suo posto Folorunsho con compiti offensivi e di ripiego, come faceva Edo Bove. Tra la scorsa estate e questo mese di gennaio, la Fiorentina ha praticamente cambiato in toto la rosa della squadra della scorsa stagione, dando riscontro a quella rivoluzione preannunciata in estate e continuata in questo mercato invernale. Mercato che si è concluso con l’arrivo (o meglio il ritorno) di Nicolò Zaniolo a Firenze. Una scommessa, certo, ma che se vincente potrebbe far fare alla squadra viola un notevole salto di qualità anche in attacco, vista la duttilità e la potenza dell’ex Galatasaray e Atalanta. Non c’è riuscito Gasperini, ce la farà Palladino? La Fiorentina ha tentato anche il colpaccio in questo reparto, prima con il brasiliano Luiz Henrique poi col giovane gioiellino greco Stefanos Tzimas. Alla fine, però, non è arrivato nessuno. Palladino ha annunciato che aggregherà alla prima squadra il giovane Caprini, ma manca comunque un vice Kean, pur sapendo che a gennaio sarebbe stato molto difficile da trovare.

Voto: 6,5

CONCLUSIONE

La mia conclusione finale non può che essere positiva. La Fiorentina ha fatto mosse intelligenti, prendendo giocatori importanti in ruoli chiave e liberandosi, cosa assolutamente non da poco, di parecchie zavorre che potevano portare malcontento nello spogliatoio. Commisso e i dirigenti viola hanno mantenuto ogni promessa, quella di portare la Fiorentina ad un livello superiore. La rinascita viola è cominciata in estate, è proseguita in gennaio, non è ancora finita. Ma sono stati fatti passi da gigante, adesso mister Palladino ha in mano una squadra davvero forte e dovrà dimostrare di meritarsi di guidarla verso l’Europa che conta. Che possa essere l’Europa League o il sogno Champions. L’importante è aver visto la volontà di crescere, quella volontà che non si vedeva più da troppi anni. Con la ciliegina sulla torta di aver resistito ad una super proposta per un gioiellino viola. Per me a 35 milioni era giusto partisse, l’ho detto e lo ripeto. La ritenevo una cifra totalmente folle per un ragazzo di 19 anni con sulle spalle solo una manciata di partite in Serie A. Ma Rocco ha voluto dare un segnale forte a tutto l’ambiente e io non posso che fargli i miei complimenti per il coraggio avuto.

Facendo la media dei reparti, senza considerare ovviamente quello dei portieri, il mio voto al mercato della Fiorentina è 7,33 (7+)

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