La pandemia ha certamente alimentato le difficoltà economoche già palesate da mole squadre di calcio negli anni passati. Ma non basta a giustificare una gestione scellerata delle finanze societarie.ì di molti club.

Grandi club italiani e stranieri hanno effettuato spese folli per giocatori (e procuratori) e adesso tutti i nodi stanno venendo al famoso pettine.

Non a caso le società europee più indebitate hanno tentato la disperata fuga verso l’Eurolega, nel tentativo di salvare una situazione sempre più vicina al baratro del fallimento.

Federico Sinopoli, presidente dell’Associazione Tifosi Fiorentini (ATF), ha parlato proprio in relazione a questo punto, sottolineado come “tre quarti delle società di Serie A da mesi non pagano gli stipendi, nel mese di maggio sono stati pagati soltanto da Fiorentina, Bologna, Sassuolo e Parma.”

Una situazione del genere dimostra come il calcio stia davvero fallendo, a causa del sempre maggior disinnamoramento dei tifosi per uno sport che di sportivo ha ormai più poco, soprattutto da parte dei più giovani. La pandemia ha soltanto accelerato un processo di autodistruzione in cui il calcio e le società si erano già ampiamente infilate da sole.

Un esempio su tutti, in Italia, è quello della Juventus. Investimenti sovrumani per assicurarsi le presatazioni sportive di un giocatore come Cristiano Ronaldo, che hanno portato anche rientri in termini di marketing e visibilità internazionale, non sufficienti però a coprire gli alti debiti (attualmente oltre 380 milioni di euro in aumento). E risultati sportivi assolutamente sotto ogni aspettativa, con quella Champions mai arrivata (con Cr7 la Juventus è sempre uscita dalla massima competizione europea ancora prima di quanto succedesse senza il campione portoghese) e quest’anno con lo scudetto mancato e quella qualificazione Champions arrivata solo all’ultima giornata.

La stessa Inter, Campione d’Italia, sta smantellando tutto per rientrare dai debiti accumulati dalal gestione Suning, dopo la “chiusura dei rubinetti” da parte dela proprietà cinese. Che hanno già portato all’addio di Conte e di diversi giocatori che lo seguiranno. Nessun giocatore nerazzurro, infatti è fuori dal mercato. Sono arrivati prestiti americani per sopperire alle prime spese, ma da restituire con gli interessi, Per questo motivo l’Inter accetta offerte per qualsiasi giocatore, pur di monetizzare al più presto. I debiti ammontano a oltre 200 milioni, ma alla fine di giugno potrebbero salire a oltre 600 milioni.

Il Milan, per concludere con la terza squadra che aveva tentato la “fuga” in Superleague, ha debiti per oltre 100 milioni di euro e il Fondo Elliot non ha mai nascosto la volontà di vendere la società. Il problema è che con tutti questi debiti nessuno la vuole comprare. Quest’anno il club rossonero è tornato in Champions dopo 7 anni di assenza, arriverà una boccata d’ossigeno con i soldi dell’UEFA ma non saranno comunque sufficienti a sanare il bilancio.

Abbiamo la fortuna di avere una Fiorentina ben lontana da queste situazioni drammatiche. Una società sana e regolare nei pagamenti, con un presidente come Commisso abituato ad essere molto attento alle proprie finanze. Per questo motivo non c’è da aspettarsi investimenti senza logica da parte della società gigliata, il patron è stato chiaro, siamo in un clima di austerity per tutti.

Anche quest’anno, prima di poter acquistare bisognerà vendere. Ma certamente non solo la Fiorentina.

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