La conferenza stampa di Vincenzo Italiano alla vigilai del turno di Coppa Italia contro l’Atalanta a Bergamo.

Quella di domani la partita del riscatto?

Domani ci teniamo a passare il turno, vogliamo fare bene, l’Atalanta è molto forte, ci teniamo dopo una partita non bella da cui veniamo. La posta in palio è alta e ci teniamo a ben figurare.

Cosa significa che Ikonè ha bisogno di tempo per entrare negli automatismi?

Lui era abituato in un’altra maniera, la sua squadra lavorava in maniera diversa, è questione di meccanismi e concetti, lavorare con e senza palla in maniera diversa da come eravamo abituati. A Napoli con gli spazi aperti si era espresso bene, a Caglairi dal primo minuto sapeamo che poteva trovare qualche difficoltà, ci vuole un po’ di tempo, è successo a tutti i ragazzi da Moena che erano abituati a cose diverse. Lui ha grandi qualità e si sposa a nozze col nostro concetto di gioco. Platini ci mise 5 mesi, noi abbiamo un po’ più di fretta.

Nella Fiorentina c’è un problema di mentalità? Ha deciso chi batterà i rigori d’ora in poi dopo quello successo l’ultimo volta?

Abbiamo ragito bene dopo Torino, partite che non ti aspetti, quelal contro la Lazio a parer mio è stata molto diversa perché a parte gli erorri è stata in equilibrio. Ce la siamo giocata diversamente da quella di Torino. Abbiamo dimostrato in passato che le sconfitte non hanno lasciato strascichi, domani abbiamo ancora la possibilità di dimostrare chi siamo. Sui rigori chi se la sente batte, non voglio vedere scenate. Bello vedere che tanti voglioni tirarli ma non dobbiamo superare certi limiti.

Preferiva giocatori più pronti dal mercato?

Questo è un discorso generale, poi siamo tutti contenti di avere in squadra Ikonè, è un investimento della società, per cui va aspettato. E’ normale ch eun giocatore italiano rispetto a chi viene da fuori può metterci meno, ma siamo contenti così, ci vuole pazienza, dobbiamo metterli dentro un sistema che funzionava. Ricordiamoci che vincendo la partita di recupero siamo a 39 punti come gli altri. Siamo convinti del lavoro e andiamo avanti.

Momento più delicato della stagione o solo un passaggio?

Non sono preoccupato, noi siamo forse oltre i programmi, per la classifica e per il rendimento siamo a pari con le romane che arrivavano molòto più avanti a noi. Sono carico per domani perché possiamo arrivare a una semifinale di una competizione importante. Gli alti e bassi in una stagione possono capitare, noi veniamo da un programa di cambiamento che stiamo ottenenedo, poi certo c’è da migliorare sempre. Siamo pronti per domani.

Come stanno Piatek dopo che Cabral è stato buttato subito nella mischia?

Per Cabral abbiamo dovuto accelerare la presenza, avevamo bisogno di lui nell’immediato. Secondo me nel prim otempo si è mosso in maniera discreta, ha avuto una grande palla gol e lavorato bene senza palla. Aspettiamo, c’è tutto i tempo per inserirlo. Piatek ha recuperato, non è al 100% ma sta bene e si stanno tutti applicando in maniera clamorosa. Hanno una smania incredibile di essere utile e decisivi.

Sulla formula della Coppa Italia dopo le parole di Sarri, se va rifondata o va bene così

Ognuno ha la propria opinione, no ci sono più le squadre di Serie C, sarebbe bello un sorteggio integrale fino dall’inizio con tutte che possono incontrare tutte. Sarebbe bello un Fiorentina-Inter alla prima o un Fiorentina-Alessandria, a me piaerebbe così. Ora affrontiamo una delel squadre più forti in Italia, vediamo di cosa saremo capaci.

Cosa si può migliorare in difesa?

Nelle ultime partite in casa eravamo riusciti a non subire gol, nell’ultima abbiamo peccato di presunzione nei primi due gol, dovevamo stare più svegli. In generale non abbiamo subito poi tantissimi gol, a parte le prime 4/5 squadre in classifica. Siamo la prima squadra in Italia a concedere meno occasioni da gol agli avversari. Però concediamo pochi tiri ma subiamo troppi gol, in proporzione. Dobbiamo abbassare queste percentuali.

Sente un clima cambiato intorno alla squadra o ancora entusiasmo?

Ripeto, questa squadra sta lottando contro due squadre superiori alla Fiorentina, che si chiamano Roma e Lazio. Due squadre fortissime. Noi siamo in linea coi programmi, noi l’entusiasmo non lo dobbiamo perdere, soprattutto all’interno. Abbiamo una quota importante in classifica che vogliamo mantenere, quindi noi non lo perdiamo l’entusiasmo. Lotteremo per avere sempre tutta la città con il nostro stesso entusiasmo. Prima della Lazio ho sentito parlare di squadra rivelazione.

Soluzioni tattiche diverse?

L’idea in questo momento è di no sconvolgere le certezze che abbiamo dall’inizio. Continuiamo ad approcciare bene e questo ci dà certezze. Poi da qui ala fine vediamo cosa si può fare. Giocare con due mediani ad esempio vorrebbe dire rinunciare a uno come Bonaventura, non ci pesso neanche. Si continua così, abbiamo ancora margini.

Come sta Castrovilli?

Sta bene e fa parte di un reparto con giocatori bravi come lui. Da lui mi aspetto sempre molto di più, perché può essere determinante. Ci sta di partire dalla panchina o dall’inizio. Se si convince che può fare la differenza, lui la può fare.

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