Quei 5 cambi che favoriscono le grandi. Vero Inter?

Nell’epoca pre covid, eravamo abituati ad un calcio che prevedeva il numero massimo di 3 cambi per ogni squadra. Questo permetteva di “aggiustare” il tiro nel caso l’allenatore avesse fatto qualche scelta poco azzeccata oppure nel caso qualche giocatore non avesse reso quanto ci si aspettasse. O semplicemente per far tirare il fiato a qualcuno, o per un cambio al volo di modulo.

Con l’avvento del covid questa regola è stata rivista e corretta, in modo da permettere alle società, durante il periodo della pandemia, di poter far rifiatare qualche giocatore che magari era stato colpito proprio dal virus e non avrebbe retto tutta la partita. Accadeva, giustamente, nella stagione 2020/2021, complice anche il fatto che le squadre non avevano fatto la preparazione estiva, avendo dovuto finire il campionato nel periodo estivo. E molti calciatori avrebbero rischiato di infortunarsi.

Ma la FIGC ha deciso di prorogare questa “eccezione” anche per la stagione 2021/2022, in maniera anche piuttosto inspiegabile, visto che quest’anno tutte le squadre hanno potuto effettuare regolarmente la preparazione estiva.

Tale “eccezione” prevedeva (e ancora prevede) che i club possano usufruire di 5 cambi anzichè 3, suddivisi in 3 slot più un ulteriore slot tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo.

Questa nuova “regola” è andata ad avvantaggiare in maniera piuttosto chiara ed evidente quelle squadre che hanno una rosa molto ampia, fatta di tanti campioni in campo ma anche in panchina. Già la scorsa stagione una delle squadre che hanno trovato maggior vantaggio era stata proprio l’Inter Campione d’Italia, potendosi permettere di cambiare quasi totalmente la storia di ogni partita mandando in campo diversi campioni seduti in panchina.

Quest’anno la cosa si sta ripetendo ed è ancora la stessa Inter (ma non solo) a trarne grandissimo vantaggio. Grazie ad una panchina piena zeppi di campioni pari a quelli schierati in formazione iniziale, il tecnico Inzaghi ha la possibilità di cambiare praticamente metà squadra senza intaccare minimamente il tasso tecnico schierato in campo. Ovviamente lo svantaggio va tutto verso le formazioni inferiori, che non possono certo permettersi di avere in panchina 5 cambi di pari livello dei titolari.

L’ultimo esempio si è verificato proprio stasera, durante Sassuolo-Inter. I nerazzurri erano sotto alla fine del primo tempo per 1-0 grazie al rigore messo a segno da Berardi. In realtà i nerazzurri sono stati palesemente avvantaggiati anche dall’arbitro Pairetto, che a pochi secondi dalla fine del primo tempo si è “dimenticato” di fischiare un fallo di Handanovic fuori area che doveva essere punito con calcio di punizione e cartellino rosso per il massimo difensore nerazzurro per danno procurato a Defrel lanciato a rete.

Ma nella ripresa la partita è cambiata grazie anche (o soprattutto) al fatto che il tecnico dell’Inter Pippo Inzaghi abbia potuto fare 4 cambi al 56′ cambiando, di fatto, volto alla squadra e di conseguenza alla partita, visto che proprio uno dei subentrati, Dzeko, ha messo a segno il gol del pareggio.

Insomma, quella che era una “eccezione” rispettabilissima nela scorsa stagione, non ha davvero più motivo di essere in questa. Se non per avvantaggiare, in maniera piuttosto netta, le grandi squadre che possono permettersi di mandare in campo, a partita in corso, altri 5 grandi campioni.

Vero Inter?