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Lo strano incrocio tra Iachini e Gattuso e le profezie nefaste degli “esperti”

Era il 20 dicembre. Neanche un mese fa. La Fiorentina era appena uscita dalla disfatta interna con la Roma, un 1-4 che aveva fatto imbestialire la dirigenza viola. E i tifosi, ovviamente.

Una sconfitta pesante per la Fiorentina e per Vincenzo Montella, perchè il giorno seguente sarebbe arrivato l’esonero del tecnico partenopeo. Un esonero che era nell’area da diverse settimane e tra i nomi papabili c’era proprio quello di Rino Gattuso, l’attuale tecnico del Napoli.

Un allenatore che piace molto a Rocco Commisso, un sanguigno come lui. C’era solo un problema. Gattuso si era già dichiarato appunto al Napoli, pronto a sostituire Ancelotti. Sostituzione che è arrivata solo qualche giorno prima di quella di Montella.

I giochi erano fatti, Gattuso nuovo allenatore dei partenopei. Con grande dispiacere di Rocco Commisso che lo avrebbe voluto in viola.

Così la Fiorentina ha guardato altrove e alla fine la scelta è caduta su un tecnico di Ascoli. Un ex giocatore della Fiorentina, tra l’altro. Quel Giuseppe iachini rimasto sempre nel cuore dei tifosi per la grinta con cui scendeva in campo, tanto da meritarsi l’ormai celeberrimo coro “Picchia per noi Beppe Iachini!”.

Beppe è arrivato a Firenze con l’entusiasmo di un ragazzino, ma con tanti dubbi da parte di diversi addetti ai lavori, o presunti tali. I numeri, per chi si dichiara esperto, senza fare nomi, parlavano chiaro: con Iachini sarebbe andata ancora peggio che con Montella. Iachini, quello bravo (o bravino) solo a riportare qualche squadra dalla Serie B alla Serie A. Iachini, l’uomo dalla “media punti” che avrebbe condannato la Fiorentina ad una retrocessione certa. Non si poteva scappare. Sono loro, gli “esperti”.

Ma se è vero che la matematica non è un’opinione, è altrettanto vero che gli “intenditori” di calcio, come amano professarsi, dovrebbero guardare meno i numeri e dar più ascolto alla ragione. Che, coi numeri, va spesso in disaccordo. Anche nel calcio.

Fatto sta che il buon Beppe, non ha fatto in tempo a sedersi sulla panchina gigliata che ha portato in cascina ben 7 punti in sole 3 giornate (che sarebbero stati 9 senza lo sciagurato errore di Pezzella a Bologna). In mezzo, come se non bastasse, l’eliminazione dell’Atalanta in Coppa Italia.

Risultati, ma non solo. Perchè adesso la Fiorentina gioca anche al calcio. E si diverte. I ragazzi sembrano aver ritrovato la gioia di giocare a pallone, stanno meglio fisicamente nonostante ( o grazie) al lavoro di Iachini. Federico Chiesa è tornato a parlare, a sorridere. Segna e corre ad abbracciare Beppe. Segnano gli altri ed è il primo a correre ad abbracciarli. Credetemi, aver ritrovato un Chiesa così, per la Fiorentina, non è per niente poco.

Se nella partita contro il Bologna e nella vittoria interna contro la Spal c’era ancora “pane per i critici” o se preferite “rosiconi”, perchè la squadra aveva sì ottenuto punti, ma immeritati, contro l’Atalanta (per qualcuno, pensate, sempre immeritatamente….) e soprattutto contro il Napoli, dove non hanno più potuto dar sfoggia del loro “sapere”, hanno scelto il silenzio. Meglio. Per noi, per loro.

Già, Napoli. Dove sedeva in panchina quello che fino a poco tempo prima era considerato “l’oggetto del desiderio” di taluni: Rino Gattuso. Che, sia chiaro, a mio modo ha veramente poca colpa della situazione disastrosa, soprattutto mentale, di questo Napoli.

Due destini che si sono incrociati al San Paolo: quello di Beppe che è stato capace in pochissimi giorni di risollevare la Fiorentina, dandole perfino, udite udite, un gioco. Cosa che era ritenuta impossibile da fare, con questa squadra. E quello di “Ringhio”, rimasto invece impantanato nelle sabbie mobili napoletane.

Beppe, che da sempre recrimina per non aver mai avuto la possibilità di allenare una grande squadra, non che la Fiorentina attuale lo sia, per carità, starà gongolando.

Ed io lo stesso. Alla faccia di qualche “esperto” rimasto impantanato nelle sabbie mobili delle sue convinzioni matematiche. Perchè, diceva, che io vedevo altre partite. Può darsi. Magari quelle giuste.

Sempre Forza Fiorentina

Alessandro Mazzoni – QFR

QFR

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