La pandemia ha datto la mazzata finale ad un calcio che, in Italia e non solo, era già abbondantemente “malato”.

Un problema che si trascina ormai da molti anni, quello di squadre che hanno speso sopra le loro possibilità e per le quali la pandemia è stata, o potrebbe essere davvero, il colpo di grazia.

Gli stipendi spropositati di molti giocatori hanno superato la reale possibilità di spesa dei club e adesso i club della Serie A si sono rivolti al Consiglio federale della Federcalcio per avere un aiuto a sopravvivere.

Il presidente Gravina e i suoi consiglieri dovranno imporre una “spending review” onde evitare di arrivare ad un punto di non ritorno. I club si sono già mossi, sia internamente, che attraverso la federazione, per rinviare il pagamento degli stipendi.

Ci sono 5-6 squadre in Serie A che rischiano di non potersi iscrivere al prossimo campionato, ricordandoci che Napoli e Fiorentina, in anni comunque recenti,  hanno pagato la loro insolvenza ripartendo dalla Serie C.

Juventus: 385,14 milioni di euro di debiti

La Juventus, se ha perso la testa della classifica della Serie A, primeggia ancora in quella delle squadre maggiormente indebitate. Il club bianconero fa capo al gruppo Exor, la holding della famiglia Agnelli. UN gruppo molto solido, ma già l’anno scorso c’è stato un aumento di capitale di 300 milioni di euro, in aprte utilizzati per sanare i debiti. Con gli scarsi risultati calcistici di questa stagione, uscita dalla Champions League, Scudetto perso, Supercoppa persa e qualificazione Champions per la prossima stagione ancora incerta, le entrate non ci sono state, considerando che gli stadi sono vuoti. Ad oggi la Juventus è la squadra più indebitata in Serie A, tanto che la prossima stagione dovrà probabilmente privarsi di qualche giocatore importante, Cristiano Ronaldo su tutti.

Roma: 299,7 miloni di eruo di debiti

L’annuncio delle scorse settimane di Mourinho sulla panchina della Roma ha fatto guadagnare punti preziosi in borsa al club giallorosso. Resta il fatto che il club  della capitale è sommerso dai debiti e il nuovo proprietario Friedkin dovrà trovare soluzioni per portare nuovi capitali nel club. Sarà importante anche il mercato estivo per portare a casa qualche importante plusvalenza. Si è stimato che al 30 giugno 2021 l’indebitamento totale del club, possa infatti arrivare a oltre 500 milioni di euro.

Inter: 244,4 milioni di euro di debiti

Se Juventus e Roma piangono, di certo non ride l’Inter. La neo scudettata d’Italia si trova in una situazione molto delicata. Considerando che il Gruppo Suning ha “chiuso i rubinetti” e che a giugno i debito potrebbero superare i 600 milioni. Il clima di “austerity” è già stato annunciato dal presidente nerazzurro e potrebbe portare a conseguenze inevitabili sul prossimo mercato, con la cessione di pezzi pregiati. Soprattutto se non accetteranno le riduzioni degli stipendi indicate dal presidente. Lo stesso Conte potrebbe lasciare il club. La proprietà cinese ha emesso un bond per finanziare una parte dei debiti, ma il club resta uno di quelli sull’orlo del fallimento.

Milan: 103,90 milioni di euro di debiti

Neanche l’altra milanista è messa meglio dell’Inter. Negli ultimi anni non sono arrivati risultati sportivi e anche quest’anno il Milan potrebbe rimanere fuori dalla Champions. Il fondo Elliot vorrebbe vendere il club, ma non si trovano offerenti.

A seguire ci sono altre squadre che sicuramente non sono nella stessa posizione delle precedenti, ma non possono fare salti di gioia. La Sampdoria (52 milioni di euro di debiti), la Lazio (49 milioni di euro di debiti), il Sassuolo (46 milioni di euro di debiti), il Genoa (41 milioni di euro di debiti), l’Udinese (37 milioni di euro di debiti), il Bologna (23 milioni di euro di debiti), dovranno comunque stare molto attente.

Perché a giugno i debiti saranno ancora maggiori, come conseguenza di un intero campionato senza incassi.

C’è da aspettarsi un mercato estivo con grandi nomi in uscita, piuttosto che in entrata. I grandi giocatori che erano tornati nel nostro campionato negli ultimi anni, c’è da immaginarsi che cercheranno campionati più “ricchi”. Ma, in Europa come nel resto del mondo, non sarà più una cosa tanto facile.

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