L’ultima partita della Fiorentina a Crotone ci lascia ancora tanti interrogativi. Anzi, ci consegna diverse conferme. Soprattutto sulle gestione tecnica di questa squadra.

Sia chiaro che tutti vogliamo bene a Beppe per il suo cuore viola, ma ci sono tanti (troppi) interrogativi che non riescono a trovare risposta. Almeno non nella mia testa.

La coppia Iachini-Prandelli si è rivelata peggiore di quella Montella-Iachini e questo è un dato di fatto. Come è un dato di fatto che in entrambe le gestioni ci sia stato di mezzo Iachini.

Ma a sentire il presidente, i giocatori e perfino lo stesso Iachini che indirettamente lo ha confermato, la colpa di questo scempio calcistico è tutta sulle spalle di Prandelli.
Mi piacerebbe tanto sentire anche la “campana” di Cesare, mi auguro che prima o poi possa raccontare una storia diversa, più vicina al vero, di quella che ha consegnato alla sua memoria epistolare il giorno del suo addio.

Quando Cesare da Orzinuovi ha “abbandonato” la Fiorentina la squadra aveva sette punti di vantaggio sulla terz’ultima, insomma non aveva proprio un piede in Serie B. Almeno non era più vicina di quanto non lo sia stata, di fatto, in alcune giornate successive.

Eppure a sentire Iachini e gli stessi giocatori, la situazione era a dir poco drammatica. Cosa ha combinato Prandelli? Cosa ha fatto ai giocatori per distruggerli così mentalmente? Di certo Cesare aveva capito qualcosa che noi ancora non sappiamo. Forse ha avuto il coraggio di affrontare di petto qualche situazione, cosa che ha infastidito qualche senatore? Probabilmente non lo sapremo mai.

E allora atteniamoci ai fatti conosciuti.
Commisso ha consegnato le colpe alla stampa fiorentina e ha “consigliato” ai tifosi di fare una statua a Iachini, quando a Firenze una statua, ma per davvero, è stata fatta solo a un certo Gabriel Omar Batistuta, per gesta ben lontane da quelle del buon Beppe.
E una statua per cosa?

La media punti di Iachini non vale certo una statua, se un monumento dovesse essere fatto per aver portato questa squadra alla salvezza, allora lo stesso presidente dovrebbe consequenzialmente accettare il fallimento tecnico delle scelte fatte da Pradè o da chi ha avallato le scelte del direttore sportivo. Perché sarebbe come dire che senza Iachini questa squadra sarebbe sprofondata in Serie B “senza passare dal Via”.

Un’altra cosa è certa, senza l’esplosione di Vlahovic la Fiorentina si troverebbe sotto il Parma. Altro dato di fatto, inconfutabile.
E chi ha giocato tutte le sue carte sul serbo quando prima si continuava ad alternarlo con Kouamè e Cutrone? Ancora Prandelli. Altro dato di fatto.

Dunque possiamo affermare che la salvezza della Fiorentina sia passata, quasi esclusivamente, dalle reti di Dusan. Ma dovremmo fare una statua a chi lo teneva in panchina. Qualcosa non torna.

Ma una statua la merita, non sarà il fautore dell’affermazione calcistica di Vlahovic, ma ha valorizzato tanti altri giocatori. Chi? Quando?
Anche oggi a Crotone le sostituzioni sono state imbarazzanti, Borja Valero, Eysseric, Callejon (voluto fortemente da Iachini, a detta di Pradè, come sostituto di Chiesa..). Tutti giocatori a fine contratto. E il motivo? Neanche la scusante di farli giocare per prendere due centesimi in più dalla loro cessione.

Aveva detto di voler dare spazio a qualche giovane, il buon Beppe. Ma la partita di Crotone non lo ha davvero permesso? Si può pensare che un Montiel qualunque avrebbe potuto fare peggio del nulla visto in campo? L’unico ingresso che può essere sensato è quello di Kokorin, giusto per consegnarci ulteriori dubbi sulla bontà del suo acquisto.

Una statua va fatta, questo è certo. Ma non a Iachini.

Va fatta a tutti noi tifosi che, dopo cinque (5!!!) campionati nell’anonimato più devastante, passando dalle umiliazioni più indigeribili (6-0 a Napoli, 5-2 a Cagliari giusto per citarne un paio) siamo ancora qui a sperare che “il domani sarà migliore”.

Sperando che anche l’anno prossimo, non si farà meglio quello dopo.

Alessandro mazzoni – QFR

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