Mancano poche ore al primo appuntamento davvero decisivo per la sagione viola, la partita di ritorno degli ottavi di Conference League al Franchi contro il Panathinaikos. C’è da ribaltare il 3-2 dell’andata, non sarà facile, ma la Fiorentina avrebbe tutte le armi per farcela, lo hanno dimostrato i 15 minuti in cui ha messo letteralmente alle corde i greci all’andata.
E una di queste armi è proprio lui, Albert Gudmundsson. Una stagione travagliata da mille problemi, dal processo e dagli infortuni. Meno di 1000 minuti in campo sufficienti, però, ad averlo reso il secondo uomo più prolifico della rosa della Fiorentina dopo Moise Kean, grazie ai 6 gol e un assist messi a segno.
Proprio con il ritorno al gol contro il Napoli, pur con un gol ininfluente ai fini del risultato finale, è arrivata la chiamata in Nazionale dopo un anno. Cosa che ha reso entusiasta l’ex Genoa, pronto adesso (si spera) a prendere in mano la Fiorentina nella rincorsa all’Europa.
Rispetto alla partita di andata giocherà dal 1′ accanto a Kean, potrebbe essere proprio lui il faro nella notte viola, lui che si troverà di fronte il prossimo compagno di squadra Ingason, leader della difesa ellenica.
E chissà che una “notte magica” tutta fiorentina non possa far decidere definitivamente per la sua conferma a fine stagione. La Fiorentina ha bisogno della sua tecnica e della sua qualità. L’importante che anche lui, da stasera, ritrovi il sorriso. Il soriso della vittoria.