Tra Commisso e Gattuso scelgo.. l’ippica.

Quello che è successo nelle ultime ore a Firenze, tra la Fiorentina e Gattuso ha del clamoroso. Ma neanche più di tanto, considerando che il calcio è ormai arrivato ad un punto di non ritorno.
Lo aveva denunciato lo stesso Commisso, in tempi non sospetti, come fosse necessario togliere gran parte del potere che hanno i procuratori, nel fare il buono e il cattivo tempo nelle squadre.
Per poi ritrovarsi a vedere società anche molto importanti impantanate nei debiti (vedi Inter, Juventus, Milan, Barcellona, Real Madrid e compagnia bella).
Commisso ha sbagliato. E chi per lui.
Proprio lui che si diceva “paladino della giustizia” avrebbe dovuto sapere fin da subito che “sposarsi” con Gattuso sarebbe significato prendersi in dote anche uno dei procuratori più potenti al mondo.
E se non lo sapeva è pure peggio, significa che la dirigenza viola, chi consiglia cosa fare e come farlo, è davvero una manica di dilettanti. E nel calcio di oggi non te lo puoi assolutamene permettere.
Ma da qui a incensare Gattuso ce ne passa. Almeno non da parte mia.
Il “signor” Gattuso, che si dice essere uomo probo e non attaccato al denaro, se davvero avesse scelto i colori viola per la passione che ha nel calcio, non sarebbe arrivato alla rottura schierandosi dalla parte del procuratore “strozzino”.
Evidentemente c’erano dei piani dietro, anche da parte del tecnico calabrese.
Piani che non sono andati giù a Commisso, direi anche giustamente. Nessuno esce “pulito” da questa vicenda.
Non la Fiorentina che dovrà ricominciare tutto daccapo e con molta credibilità in meno. Non Gattuso che si porterà in dote, ovunque andrà, un procuratore parechio scomodo.
Non so se Commisso sia un Don Chisciotte, un eroe o un bischero (non si offenda, a Firenze è quasi affettuoso).
Ma so che sarebbe il momento in cui tanti altri presidenti (perché non tutti?) si schierassero dalla parte di Rocco e ponessero fine, una volta per tutte, allo strapotere di questi “loschi figuri”.
Accadrà? Non credo. Nel calcio, purtroppo, è troppo facile “lanciare il sasso e poi nascondere la mano”.
Stanno arrivando parole di approvazione alla mossa a sorpresa della Fiorentina, ma temo che resteranno parole fini a sè stesse. E nulla cambierà.
E Commisso domani  sarà già il bischero che è caduto nel tranello.
Se invece dovesse succedere che le società decidessero una comune rivolta, Rocco ne uscirebbe addirittura da eroe.
Ma parliamo di calcio, dove la lealtà è sconosciuta ai più.
Stare con Rocco? Stare contro Rocco? In alcuni casi sarebbe meglio darsi tutti all’ippica.

Alessandro Mazzoni – QFR

QFR

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