Come riportato oggi da Repubblica, diversi scenari si potrebbero aprire nei prossimi giorni o nelle prossime settimane riguardo (anche) il progetto di restyling del Franchi, con l’utilizzo dei fondi europei del PNRR. Non c’è solo Firenze in apprensione, ma anche Venezia.

La pressione della Corte dei Conti europea ha portato a stringere le maglie sui soldi elargiti agli stati per il PNRR e per l’appunto sono rimasti sotto esami proprio quelli inerenti la città lagunare e il capoluogo toscano.

Il Governo farà di tutto per mettere pressione alla squadra di Ursula von der Leyen, ma secondo le voci non sarà affatto facile convincere la Commissione Europea, che ha già scartato ad esempio alcuni progetti in Lituania. Chiaro che l’Italia ha un peso specifico diverso in Europa, ma questo potrebbe non bastare.

Sarebbe clamoroso, soprattutto per il Comune di Firenze e il sindaco Nardella, dopo gli annunci in pompa magna degli ultimi mesi e quella sfacciataggine di chi pensa di aver tutto già in mano, quando così non è. Una figuraccia piuttosto epica.

Sia Firenze che Venezia hanno già espresso i loro malumori e ricevuto le rassicurazioni da parte del Governo attuale, pronto ad addossare le colpe al Governo precedente ma anche a finanziare le due opere con i soldi dello Stato invece che con quelli europei, in modo da non creare tensioni con i due comuni di opposto colore politico, di sinistra quello di Firenze, di destra quello di Venezia. Ma anche in questo caso, c’è da giurarci, potrebbero nascere malumori da parte di altre fazioni del Bel Paese.

Resta una situazione paradossale, con in mezzo la Fiorentina e soprattutto i suoi tifosi che ancora non sanno cosa ne sarà del loro stadio e dove giocherà la Fiorentina nel futuro, prossimo e non.

E in mezzo a tutto questo, c’è da giurarci, un Rocco Commisso che, anche giustamente, gongola. Perchè ancora una volta, aveva probabilmente ragione lui.

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