Lo chiamavano Facundo (versione integrale)

Ecco finalmente la VERSIONE INTEGRALE della nostra prima canzone “Lo chiamavano Facundo” (Aspettando Fiorentina-Juventus), dedicata a “El Torito” Facundo Roncaglia, ideata e prodotta da Alessandro Mazzoni.

Tutto è nato da un aforisma inviato da Sergio Taddei, dal quale è nata l’ ispirazione per realizzare la prima versione di “Lo chiamavano Facundo” (quella con le rime in -aglia, per intenderci).

Abbiamo poi deciso di completare l’ “opera” con le strofe mancanti e questo è il risultato.

Noi ci abbiamo messo il Cuore (Viola ovviamente), a voi il giudizio :-)

 

Ecco il testo integrale

Lo chiamavano Facundo (Aspettando Fiorentina-Juventus)

testo: Alessandro Mazzoni e Sergio Taddei

musica: Bocca di Rosa (Fabrizio de Andrè)

 

Lo chiamavan Facundo Roncaglia
lui scese dal cielo e si mise la maglia
lo chiamarono per vendicare
chi senza rispetto ci fece dannare

Scese in Terra coi suoi scudieri
c’ han tutti tre palle son uomini veri
e dall’ alto della balaustra
Andrea Della Valle le scarpe si lustra

C’è chi a Firenze ci viene per gioia
chi ci ritorna per passione
tu juventino pensaci bene
perchè tu ci lasci il “ceppicone”

Da quella seraccia gliè tutto traverso
unnè tanto il male di avere anche perso
gliè l’ umiliazione che un possono fare
a chi con il calcio gli garba sognare

Dalle colline si sente un boato
il “furto d’ Amore” sarà vendicato
s’è dato mandato al “Guerrier della Pampa”
che unn’ abbia più pace finchè un gobbo campa

Si sveglia Firenze dal lungo torpore
si conta minuti e nemmeno più l’ ore
statene certi un c’è Cristo che tenga
chi c’ha più paura gliè meglio che un venga

Ecco arrivato il momento più bello
arrivan le pecore ed anche un agnello
ne manca uno solo o indò s’è cacciato?
cerca un pertugio lo squalificato

Ma esce dal tunnel un losco figuro
che se lo incrocia lo mangia sicuro
tremante lui cerca di darsela a gambe
ma lui gnene stronca non una! ma entrambe!

E rivolgendosi ai malcapitati
“dai furmini in cielo vu siate dannati”
io son tornato e sarà Universale
il Giudizio che adesso dovrete pagare

Sul campo c’è il sole e il silenzio ATTANAGLIA
non vola una mosca, neanche una QUAGLIA
un fulmine schiocca, anche il cielo si SBAGLIA
le galline fan l’uovo e l’asino RAGLIA

L’erba non cresce e si brucia la PAGLIA
si sente sol Guetta ma non parla, TARTAGLIA
sarà l’emozione o l’amor per la MAGLIA
sugli spalti una fetta di gobba MARMAGLIA

Han tutti quanti il lor volto emaciato forse perchè il color viola l’ABBAGLIA
JoJo se la ride: che bella Firenze, ma quale ritiro lassù in CORNOVAGLIA

Montella prepara la dura BATTAGLIA
lui pensa: stavolta nessuno mi EGUAGLIA
li batto e mi danno perfin la MEDAGLIA
al fischio d’inizio rumor di MITRAGLIA

si ode un gran botto da Trento a BISCAGLIA
sul campo si apre per lungo una FAGLIA
si alza un nebbione e una gran NUVOLAGLIA
il gobbo ormai trema e di colpo si SQUAGLIA

si squarcia l’addome e ne esce FRATTAGLIA
ma ecco dal fumo una figura si STAGLIA
ha il giglio sul petto e viola è la MAGLIA
è il Signore del campo, FACUNDO RONCAGLIA

S’ alzano tutti anche quelli a sedere
che d’ entrare in campo un ne voglion sapere
chi scappa lontano chi vole fa’ festa
e a chi gni scappa anche il gatto di testa

Chi si dà malato ancor prima di entrare
e poi c’è chi invece l’è belle a pregare
perchè a lui un gli tocchi trovarsi davanti
la furia impietosa degli undici fanti

Persino il parroco che li disprezza
tra un miserere e un’ estrema unzione
la culla del calcio è una vera bellezza
con tutti i rifuti nel bidone

E con la squadra sotto la curva
Facundo Roncaglia poco lontano
si porta a spasso per il paese
…..lo scalpo dì nano!

 

Scritto da Redazione 19 settembre 2012