DA13 – La favola di Davide Astori
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Per non dimenticare il Capitano
DA13 – La Favola di Davide
“La mia favola è nata a Pontisola. Di quegli anni ricordo il tè del magazziniere: il più buono degli ultimi vent’anni”
La favola di Davide, come lui stesso amava definirla, nasce a Pontisola, in provincia di Bergamo. E’ qui che inizia a tirare i primi calci al pallone, per poi passare alle giovanili del Milan e quindi entrare nel mondo del calcio professionistico.
Davide nasce a San Giovanni Bianco, un paese con meno di 5.000 abitanti del bergamasco, il 7 gennaio 1987. Cresce a San Pellegrino Terme e inizia a giocare a pallone a Ponte San Pietro in una squadra satellite del Milan. Poi appunto il Milan, dove gioca nella Primavera fino alla stagione 2005-2006. Quindi le esperienze in Serie C nel Pizzighettone e nella Cremonese per poi passare al Cagliari nell’estate del 2008.
Il 14 settembre 2008 il suo esordio in Serie A, a 21 anni, in Siena-Cagliari (2-0). Il 30 novembre il suo esordio da titolare nella vittoria contro la Sampdoria (1-0).
La stagione successiva Davide diventa titolare nel Cagliari, dopo l’addio di Diego Lopez. Gioca 34 partite e segna il suo primo gol in Serie A, ironia della sorte, proprio a quella che sarebbe diventata la sua Fiorentina. Davide indosserà la maglia del Cagliari dal 2008 al 2014.
“I bergamaschi e i sardi sono molto simili, diffidenti all’inizio, molto socievoli poi”
Il 24 luglio 2014 viene ufficializzato il suo trasferimento alla Roma, in prestito oneroso. Il 30 agosto il suo esordio in giallorosso, contro la Fiorentina, che torna a incrociare il suo destino (vittoria per 2-0 della Roma). Il 19 settembre debutta in Champions League contro il CSKA Mosca (vittoria per 5-1). Il 6 gennaio 2015 il primo gol in giallorosso che determinerà la vittoria (1-0) a Udine. Un’altra città che segnerà il suo infame destino. A fine stagione conclude la sua esperienza nella Capitale e rientra a Cagliari.
DA13 – La sua Fiorentina
Il 4 agosto 2015 viene ufficializzato il passaggio di Davide in Viola, in prestito oneroso con obbligo di riscatto. Il 23 agosto l’esordio in maglia Viola (Fiorentina-Milan 2-0). Anche in questo caso un incrocio con una squadra che ha segnato la sua vita calcistica. Sostituisce al 59′ proprio Facundo Roncaglia. Acquisisce così un posto da titolare fisso nella Fiorentina, che lo riscatta a fine stagione.
Il 26 ottobre 2016 il primo gol di Davide in maglia Viola (Fiorentina-Crotone 1-1). Nella stagione 2017/18 diventa Capitano della Fiorentina, dopo l’addio di Gonzalo Rodriguez.
Il suo ultimo gol contro il Verona, il 10 settembre 2017, nel 5-0 al Bentegodi.
Neanche sei mesi dopo, il 4 marzo 2018, Davide ci ha lasciati in quell’albergo di Udine. Morte cardiaca improvvisa a seguito di tachiaritmia, il nefasto esito dell’autopsia.
Fiorentina e Cagliari hanno ritirato la Maglia Numero 13, che Davide aveva scelto di indossare per la sua ammirazione verso Alessandro Nesta (solo alla Roma indossò la numero 23).
“Alessandro Nesta è il calciatore a cui mi ispiro”
Davide era un giocatore leale e amava il calcio più di ogni altra cosa
“Mi piace troppo giocare a calcio, mi godo più questo mestiere ora di quando avevo 18 anni”
disse quando già indossava la maglia della Fiorentina.
Dove divenne Capitano. Il Capitano.
“Non so se sono un leader, di sicuro da capitano quando serve dico quello che penso”
Firenze era diventato il suo mondo, amava la sua nuova Città.
“Temo che dovrete sopportarmi. Credo che questa sia la dimensione giusta per me”
Amava tantissimo anche la sua Nazionale, La delusione per la mancata convocazione all’ultimo Europeo fu tanta
“Sì, ci sono rimasto male, ma questo è il mio lavoro e non vedo l’ora di ricominciare a giocare”
Le sue passioni extra calcistiche erano l’architettura e le canzoni di Luciano Ligabue.
“Sono un calciatore per hobby”
Davide era felice solo quando aveva un pallone tra i piedi e quando divideva il suo tempo con la splendida moglie Francesca e il suo gioiello Vittoria di soli 2 anni.
Oggi, Davide, è e sarà per sempre UNO DI NOI. L’unico DA13.
La sua Maglia è sempre lì, nello spogliatoio della sua squadra. A combattere con i suoi compagni.
Mentre lui, dall’alto, continuerà a spingere la sua Fiorentina verso le vittorie più gloriose, insieme a tutti gli altri Miti della Storia della Fiorentina.