La foto che tutti aspettavano dopo il grande spavento, è arrivata.

Christian Eriksen posta su Instagram una immagine che lo ritrae ancora nel letto dell’ospedale, dove sta svolgendo tutti gli accertamenti del caso e presto potrebbe essere dimesso.

Ecco le sue parole: “Ciao a tutti, grazie mille per i vostri messaggi da tutto il mondo. Significa molto per me e la mia famiglia. Sto bene, date le circostanze. Devo ancora fare degli esami in ospedale, ma mi sento bene. Adesso tiferò per i compagni della Danimarca nelle prossime partite.

Intanto il presidente dell’Associazione Italiana di Cardiologia dello Sport, Lucio Mos, nell’analizzare il caso del centrocampista della Danimarca e dell’Inter è stato categorico:

Come può accadere che un giocatore così controllato possa subire questi attacchi cardiaci? Ci sono cose che possono sfuggire anche ai controlli più accurati, così come può accadere che le cose cambino da un controllo all’altro. Nel caso di Eriksen risulta che è stato defibrillato, quindi bisogna andare a scoprire le cause che hanno provocato l’arresto cardiaco. La regolamentazione italiana è molto severa, per questo motivo in Italia, rispetto agli altri Paesi, ci sono meno casi di morte improvvisa tra gli sportivi. Dal mio punto di vista il giocatore ha avuto una aritmia, ma non posso sapere da cosa è stata provocata. Può esserci stata una miocardite, ma sono solo congetture. L’intervento di Kjaer? E’ stato decisivo nel metterlo su un fianco per tirargli fuori la lingua. Già da 15 anni abbiamo iniziato corsi di formazione che, secondo me, dovrebbero essere obbligatori già dalle scuole superiori. Se Eriksen tornerà a giocare in Italia? Con la legislazione attuale, che è molto severa, dubito che il giocatore possa mai più giocare in Italia. E dovrebbero adeguare i protocolli europei ai nostri, visto che sono molto più larghi.

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