La prima conferenza stampa di Vincenzo Italiano dopo la partenza del serbo, alla vigilia del delicato scontro con la Lazio di Sarri.

L’arrivo di Piatek e Cabral dal mercato, quali saranno i criteri di scelta?

Sono entrambi due giocatori di livello assoluto, due attaccanti puri. Piatek grande uomo d’area, Arthur essendo brasiliano gli paice fare gioco e sa fare gol in tutti i modi. Per il momento partono alla pari, poi chi sta meglio e chi è più veloce a capire cosa vogliamo è normale che possa avere più opportunità. Arrivano da un modo di giocare diverso, anche se Piatek è qui già da qualche settimana. Ci vuole pazienza ma non molta perché abbiamo bisogno del loro guizzo. Abbiamo perso quello che finalizzava il gioco, ora abbiamo due ragazzi che vorranno mettersi in mostra, sono due profili che possono darci tanto.

Quanto è importante vincere con la Lazio?

Tantissimo, tutte le partite sono importanti, quelle dopo le soste hanno sempre delel incognite enormi. Abbiamo fatto diversi giorni con pochi giocatori, i nazionali sono arrivati ieri, non è piangersi addosso ma stare tanto fermi è un gran rebus. Speriamo di non commettere gli errori fatti in precedenza. La Lazio è allenata benissimo e per me è una delle squadre più forti del campionato. Se dovessimo riuscire a portarla a casa sarebbe tanta roba. In casa stiamo riuscendo a esprimerci in maniera eccellente, speriamo di continuare.

Chi tra Piatek e Cabral somiglia più a Vlahovic per quel gioco o bisogna cambiare qualcosa?

Sin dal ritiro con chi ha iniziato a lavorare con me, mi riferisco anche a Vlahovic, abbiamo dovuto lavorare dentro un bel po’ per mettergli dentro un meccanismo che non aveva. Questo accadrà anche con i nuovi arrivati, per farli entrare subito nei meccanismi per dare una mano a tutta la squadra e all’allenatore. Per caratteristiche è più Cabral che può asomigliare a Vlahovic, Piatek è una alternativa per il dominio delle gare, per riempire l’area di rigore, per caratteristiche diverse. Sono arrivati adesso, starà a noi metterli nelle condizioni migliori.

Come sta Piatek che ha avuto dei problemi?

Non è stato bene, ha fatto gli ultimi allenamento dobbiamo valutare anche questo. per il momento vedo grande voglia da parte loro di entrare in sintonia coi compagni, sono convinto che daranno l’anima perché non vedono l’ora di far parte di una squdra che fino ad oggi si è mossa molto bene.

Reazione di orgoglio della squadra?

La squadra è convinta del lavoro che stiamo facendo e fa progressi di settimana in settimana. Inutile nascondelro abbiamo perso un compagno di squadra, un calciatore importante che finalizzava il nostro gioco però si va avanti. Il nostro è un gruppo unitissimo, si va avanti. Siamo convinti della nostra forza. Quando facciamo gol vedo l’esultanza, chi fa gol gioisce, chi fa gli assist gioisce più di chi fa gol, il gruppo non ne risentirà. arrivano due giocatori forti in una strututra che ha retto fino ad oggi il cammino della fiorentina.

Da 1 a 10 quanto è rimasto sorpreso della partenza di Vlahovic?

Vi ho sempre detto che era una questione personale che andava avanti da tanto tempo, si è conclusa in questo modo e io posso solo mettere dentro e cercare di non fr rimpiangere chi è andato via. Vedere i due ragazzi allenarsi mi dà una grandissima fiducia. QUesta responabilità se la prenderanno e non ci sarà nessun problema. Tutto è tranquillo, lavoriamo forte.

Chiederà di più ai suoi esterni? Come sta Gonzalez?

Gli esterni per me sono due attaccanti con la punta centrale. Le percentuali dei loro gol non sono altissime mi auguro che si possano aumentare, perché sono in grado di essere più decisivi, per mettere dentro più gol e più assist. Gonzalez è arrivat un po’ acciaccato ma sembra non sia nulla di particolare, penso stia bene.

Sulle parole di Commisso

Ho parlato col presidente, abbiamo fatto una chiacchierata, era molto disteso, ha parlato a lungo anche con il capitano. Come sempre grandissima vicinanza, carica e voglia di trasmettere alla squadra. Ci siamo detti di continuare perché stiamo facendo un grandissimo lavoro. E’ carico e concentrato. E’ contento e orgoglioso della squadra.

Con la partenza di Pulgar è Amrabat il vice Torreira?

La coppia in mezzo sono lui e Lucas Torreira, sono loro che lì in mezzo dovranno prendersi la responsabilità di essere i playmakres di questa squadra. Amrabat pur con caratteristiche diverse per me può farlo. Nel girone di andata ha dato una grandissima mano soprattutto a partita in corso. E può crescere tanto col lavoro.

Si sente tradito dalla partenza di Vlahovic?

Ho sempre detto che col ragazzo parlavo di questioni di campo, non ho mai parlato di vicende con la società. L’unico rapporto era legato al campo, stop, nient’altro.

L’importanza del recupero di Sottil

Sono convinto che nel momento in cui ti convinci che sei decisivo poi le percentuali cresconono. Lui ha fatto un gran gol a Cagliari ma un gol che è nelle sue corde Ha avuto tantissime occasioni nel girone d’andata come ne ha avute Callejon e Gonzalez, come ne avrà tantissime Ikonè. Possiamo aumentare molto i gol con gli esterni. Sottil come gli altri è in grande crescita, deve solo convincersi a essere decisivo in zona gol.

Le parole di sintonia dette da Pradè

Ho sentito le parole del direttore e le sposo in pieno. Son sei mesi che lavoriamo e ottenendo risultati importanti, a Firenze mi trovo troppo bene, tanto bene. Sono felicissimo di lavorare in questo ambiente. Nella Fiorentina c’è gente che lavora h24 per la causa. Sposo in pieno quello che ha detto il direttore lo ripeto, la condivisione è totale, in futuro vedremo coe si evolverà la situazione

Le gerarchie per i calci di rigore?

Abbiamo 3/4 rigoristi, durante la gara chi si sente di batterlo e convinto di fare gol io non mi metto a discutere. Abbiamo Cabral, Piatek, Biraghi e altri, chi se la sente lo batte. Possiamo stare tranquilli da questo punto di vista.

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