C’era una volta la parola vendetta. Una parola che, a essere sinceri, non ci piace neanche troppo. Preferiamo chiamarla giustizia, meglio ancora se sportiva.

Non troppi giorni fa la Fiorentina di Vincenzo Italiano usciva sconfitta e beffata dal Castellani, dopo aver dominato il match in lungo e largo, colpa di un paio di minuti scellerati che hanno permesso agli azzurri di ribaltare una partita che dovevano aver già perso. Il calcio è questo. Se sbagli, spesso paghi. Soprattutto se sei la Fiorentina.

L’occasione era della più ghiotte, perchè il destino ti lascia sempre la possibilità di un giusto riscatto. Un riscatto che si chiama Supercoppa Primavera, per l’appunto tra la Fiorentina Primavera di Alberto Aquilani e i pari età dell’Empoli.

Una partita che si mette maledettamente male, con i giovani viola già sotto 2-0 dopo pochi minuti di gioco. Ma la grande reazione gigliatap permette di trovare un insperato ma meritatissimo pareggio e poi di andare addirittura in vantaggio nei supplementari.

L’Empoli non ci sta, trova il pareggio allo scadere, dalla tribuna parte il coro “Viola vaff..” che, per carità, ci sta. Dalla panchina dell’Empoli partono gestacci e “ombrelli” alla volta della panchina viola E questo ci sta un po’ meno.

Ma la giustizia, quella appunto sportiva, prima o poi ti ripaga sempre. E la supponenza della provincia che sogna per l’ennesima volta di colpire la “sorella maggiore” si schianta, gemente, contro quell’ombrello rimasto inesorabilmente aperto, senza ormai alcun significato, dopo l’ultimo rigore gigliato nella rete azzurra.

Perchè a mostrare al cielo la Coppa, una Supercoppa, sono braccia viola.

Alessandro Mazzoni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *