L’ultima parte dell’editoriale di Enzo Bucchioni su Viola News, stavolta l’argomento è il restyling del Franchi:
“Capitolo restauro del Franchi. La disponibilità della Fiorentina, l’apertura di Joe Barone a un tavolo con Comune e Governo per ora non ha portato a niente di concreto. Telefonate e promesse. L’11 dicembre, lunedì prossimo, ci sarà la gara per l’aggiudicazione dei lavori parziali per l’importo di 151 milioni. Sarà curioso vedere come andrà a finire e se, soprattutto, le grandi imprese nazionali che hanno detto “no grazie” mesi fa, di fatto bocciando il progetto, questa volta si siano ricredute e abbiano intenzione di partecipare. Oppure se resteranno le imprese locali. […] Perché nessuno si preoccupa della Fiorentina che ad oggi non sa ancora dove giocherà il prossimo campionato e una sede dovrà obbligatoriamente comunicarla entro marzo alla Lega Calcio. Empoli, Bologna e Sassuolo, per ragioni diverse, sono piste impraticabili. E ogni giorno che passa è sempre più dura. A parte la rimessa economica (dieci milioni l’anno e forse più) e l’handicap sportivo (essere in trasferta per anni), quello che turba la Fiorentina è il non avere certezze su nulla. L’impossibilità a programmare. […] A questo punto sarebbe bene che anche le organizzazioni dei tifosi, i tifosi tutti, cominciassero a dire la loro, a farsi sentire. Se vorranno seguire la loro squadra del cuore i primi ad andare incontro ad annate difficili e dispendiose saranno proprio i tifosi: due o tre stagioni sempre in trasferta. Roba da odissea. Inaccettabile. Per poi magari ritrovare il Franchi restaurato solo in parte. Ancora scoperto. Altro che Pirandello o il teatro dell’assurdo. La Fiorentina aspetta per capire, Rocco vuole vedere se ci sono margini per sostituirsi ai sessanta milioni tolti dall’Europa, se i lavori potranno essere fatti a lotti bypassando il limite del 2026. Ma quasi sicuramente neppure con altri 60 milioni aggiunti ai 151, lo stadio potrà essere finito, ne serviranno 250 come minimo con gli aumenti dei prezzi. E meno male che per qualcuno era un’operazione intelligente…”