Giancarlo Antognoni ha parlato di Fiorentina al Salotto dello Sport su RTV38 e non ha mancato occasione di togliersi i soliti “sassolini”…..:

“Firenze? Ne sono innamorato. Ho avuto un approccio subito positivo perché conoscevo già la città, che avevo frequentato con la nazionale giovanile. Quando si è presentata l’occasione di venire a Firenze ho accettato subito. Ho vissuto un periodo bellissimo qui, poi ripagato dalla mia carriera. Vedevo i giocatori come dei miti, De Sisti, Clerici, Merlo, Sormano. E loro mi hanno piano piano inserito. La Juventus? Anche per loro non è una partita come le altre. Per me rimane la partita. Una volta vincevi con la Juve ed eri tranquillo per due mesi. Penso che questa Juve si può battere, non è più quella che ha vinto tutti quegli scudetti. Sono fortissimi certo, ma a centrocampo e dietro gli manca qualcosa. Italiano? Deve migliorare, ma quando fai un calcio così propositivo hai già un grande vantaggio. Ma manca qualcosa, credo possa arrivare fino al quinto posto, sopra non credo. Beltran? Bertoni mi ha detto che è rapido e sa segnare. Bisogna vedere se dargli fiducia massima, se gioca saltuariamente è più difficile. Nzola? Soffre il passaggio da Spezia a Firenze. Viola Park? Ho un contenzioso con la Fiorentina da due anni, presto verrà fuori. Non mi sono stati retribuiti dei bonus, come potevo andare alla presentazione? Era solo una scusa avermi mandato l’invito. Rapporto con la società viola? Mi era stata proposta la direzione tecnica del settore giovanile, ma è il modo in cui lo hanno fatto che non mi è piaciuto, me lo hanno proposto il giorno prima della scadenza del contratto. Ho detto a Barone che mi andava bene quando c’era il Viola Park, fino a quel giorno sarei voluto restare in prima squadra, ma Barone rifiutò, si è intestardito. Non so se è stato un ruolo provocatorio, magari mi hanno denigrato dal punto di vista lavorativo, non avevo fatto nulla di grave per andare al settore giovanile. Avevo un ruolo importante insieme a Pradè, dovevo scegliere i giocatori, ma quel ruolo non fu rispettato. Scelsi Quarta dopo che Passarella mi disse che era più forte di lui. Quando è stato presentato Ribery mi hanno lasciato in tribuna e non mi hanno fatto andare in campo, ci sono rimasto maleSono una persona tranquilla, che non vuole mettersi in evidenza. Invece ci sono persone che hanno bisogno di farlo. Da parte mia c’è sempre stata disponibilità e presenza. Con Commisso il rapporto è stato rispettoso”

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