“Quella di oggi era la partita decisiva, quella da vincere a tutti i costi”.

Anzi no.

“Quella di oggi non era affatto una partita decisiva. Decisiva per cosa? Pensiamo davvero di voler andare in Europa con questa squadra?”

L’umore dei tifosi è questo. E a me fa paura. Perchè una rassegnazione a tal punto fatico a ricordarla. Neanche nelle peggiori annate con Delio Rossi o Mihajilovic. Ed è difficile dargli torto.

L’assenteismo della squadra nelle partite decisive è solo lo specchio di quello societario. Perchè anche i Della Valle, nei momenti decisivi, quando bastava davvero poco per portare la Fiorentina e Firenze ad un livello più alto, hanno “marcato visita”. Lanciando alla Città e quindi alla squadra un segnale chiaro ed inequivocabile: è vietato sognare.

Dove sognare, manco a dirlo, non significa tanto vincere lo scudetto o la Champions League. Per far sognare Firenze sarebbe bastato allestire una squadra che almeno se la giocasse in Europa e in Italia almeno dalla terza posizione in giù. Neanche questo.

Loro sono offesi, di cosa poi non è dato saperlo. Cosa dovrebbe dire Lotito che viene infamato da anni eppure ogni anno cerca di portare la Lazio sempre più in alto?

Autofinanziamento. La “parola d’ordine” diventata un incubo. Perchè a Firenze i tifosi non sono proprio quelli “riportati dalla piena”, come si dice. Sanno benissimo che non potranno mai vedere in maglia viola giocatori come HIguain, Dybala o Icardi. E neanche li chiedono.

Quello che chiedono è solo di non essere presi in giro. Da una proprietà che si è presentata a Firenze parlando di Scudetto quando nessuno glielo aveva chiesto. Che ha parlato di costruire una grande squadra capace di dare fastidio a tutto il Mondo. Fino al momento in cui bastava davvero poco per fare quel salto di qualità che non è interessato fare. Fino a far scappare per esasperazione allenatori e giocatori importanti.

Una Società che oggi ha solo il volto di Corvino. Un Direttore Sportivo che è stato capace di spendere circa 70 milioni per portare il nulla. Strapagando giocatori ombre di se stessi come Benassi e Saponara. Portando in maglia viola giocatori improbabili. Certo, nel mezzo è capitato anche qualche ottimo giocatore come Pezzella o Veretout. Anche solo per sbaglio, sarebbe stato impossibile non azzeccarne nemmeno uno.

Campionato di transizione, ci è stato detto. Transizione verso cosa non è dato saperlo. Perchè se i segnali sul presente sono imbarazzanti, quelli sul futuro non sono certo migliori.

Arriveremo alla fine della  stagione e qualcuno dovrà comunque uscire allo scoperto. Perchè anche la più ammirabile pazienza, prima o poi, finisce.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *