Tra due giorni si gioca la partita più importante della stagione della Fiorentina. “LA PARTITA”, come l’ha definita qualche giocatore sul suo profilo social.

Quel ritorno di Coppa Italia a Bergamo contro l’Atalanta atteso ormai da mesi. C’è da ribaltare il risultato non propriamente positivo dell’andata, quando la Fiorentina di Stefano Pioli riuscì a riagguantare un risultato (3-3) che sembrava compromesso dopo il fulminante 2-0 dei nerazzurri di Gasperini.

Da quel giorno la Fiorentina ha cambiato allenatore, è tornato Vincenzo Montella. Da quel giorno, in campionato, la Fiorentina ha inanellato una serie di risultati catastrofici, portando a casa solo 4 punti in 8 partite e senza mai vincere. Portando a casa già un risultato pesante proprio contro l’Atalanta a Bergamo (3-1 per i bergamaschi). Un cammino da piena retrocessione che gli è valsa la decisa posizione in classifica insieme al Cagliari. Senza più alcun obbiettivo stagionale.

Di contro, l’Atalanta, ha portato a casa nello stesso periodo ben 18 punti, andando a vincere addirittura a Napoli nell’ultima giornata. Oggi la squadra di Gasperini è al quarto posto in classifica, a giocarsi un posto Champions insieme al Milan. A ben 16 punti (sedici!!!) sopra la Fiorentina.

Sulla carta, non sembrerebbe esserci storia. Ma il calcio, si sa, non sempre tiene conto dei valori reali.

Sebbene la Fiorentina fosse partita con ambizioni superiori a quelle dell’Atalanta, il campionato ha invece evidenziato tutti i limiti di una squadra costruita male e che ha visto in alcuni dei suoi protagonisti un fallimento sportivo inatteso (Pjaca e Simeone su tutti).

L’Atalanta, invece, pur con una partenza molto rallentata, ha preso convinzione giornata dopo giornata, diventando la quarta forza del campionato e dimostrando una tenuta atletica e fisica superiore a tutte le altre squadre.

Facendo la somma dei valori attuali, come si può pensare di presentarsi a Bergamo per vincere?

Eppure, la storia, ci insegna che è possibile. Perchè, come si dice, “il pallone è rotondo” e soprattutto perchè le motivazioni, spesso, fanno la differenza. Altrimenti Davide non avrebbe mai sconfitto Golia.

In Champions abbiamo visto la giovanissima squadra dell’Ajax mettere sotto (andata e ritorno) niente meno che la Juventus di Cristiano Ronaldo. Certo, l’Ajax ha passato il turno con il gioco, mica con le chaicchiere. Quel gioco, ahimè,, che la Fiorentina non ha mai avuto quest’anno.

C’è però qualcosa che rende la vita più interessante, che permette a chiunque di poter ottenere qualsiasi cosa: si chiama motivazione.

Lungi da noi sperare che l’Atalanta non ne abbia, sia chiaro. Gasperini, nel dopo partita di Napoli, non ha nascosto le ambizioni Champions, senza però sminuire ( ci mancherebbe altro ) l’obbiettivo di arrivare in finale di Coppa Italia.

E la Fiorentina? Quanto ci crede? Ecco il vero nocciolo della questione. Quello che può fare la differenza.

Per la Fiorentina sarà la partita della vita (almeno lo auspichiamo). Molti giocatori Viola hanno dichiarato, in più occasioni, di voler vincere questa coppa anche per Davide Astori. Oltre che per i tifosi sempre straordinari anche nelle gravi difficoltà di questa stagione. Sarebbe bellissimo poterlo fare. Alzare quella Coppa al cielo verso Davide.

Ecco che le motivazioni possono far scivolare la “palla” anche su un piano inclinato maledettamente in salita, come appare in questo momento.

Sperando che i giocatori della Fiorentina che scenderanno in campo, giovedì a Bergamo, abbiano nel Cuore, nella testa e nelel gambe, quella Forza oscura che ti fa spostare le montagne. E che, senza scadere nel blasfemo, che le maglie Viola in campo, possano essere una in più.

Forza Fiorentina!!!

 

 

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