Che la “Love story” tra Federico Chiesa e la Fiorentina fosse finita si era capito ormai da tempo.

La speranza che con l’arrivo di Commisso e con il rilancio delle ambizioni viola declamate dallo stesso Presidente dopo il suo acquisto della società (“Vogliamo tenere Chiesa a lungo, per vincere dobbiamo tenere i migliori”) potesse cambiare una situazione già in essere, si scontra oggi con il muro eretto dal giocatore nei confronti della sua attuale squadra.

Un muro che, in realtà, era già stato costruito dal giocatore e dal suo staff con la precedente gestione, tanto da ricevere probabilmente garanzia che alla fine della passata stagione il giocatore sarebbe stato certamente ceduto.

L’arrivo di Commisso ha cambiato le carte in tavola, con la dura presa di posizione nei confronti del gioiellino viola: “Chiesa rimarrà con noi almeno un anno, a meno che non ci siano impedimenti sul contratto di cui non sono a conoscenza” furono le parole di Commisso non più tardi dello scorso luglio.

Ma, allo stato attuale delle cose, sembra perfino difficile che Chiesa continui a vestire la maglia viola per l’intera stagione. Il mercato di gennaio si avvicina e proprio in queste ultime settimane il giocatore ha iniziato a manifestare il suo malumore in maniera ben più tangibile.

Federico ha giocato in Nazionale e segnato, regalando una prestazione ai suoi livelli. Cosa che, invece, non accade più da tempo nella Fiorentina.

Quasi sempre lo vediamo in campo intristito, arrabbiarsi con tutto e con tutti meno che con se stesso, visto che da diversi suoi palloni persi si sono create recentemente diverse situazioni di pericolo in campo.

A dire il vero questa scelta comportamentale da parte di Chiesa non può che far arrabbiare i tifosi viola, che dopo Bernardeschi si sentono ormai traditi anche dal secondo gioiellino proveniente dal vivaio.

Dopo la pausa con la Nazionale, che ci ha regalato un’ottima prestazione del giocatore, Chiesa è rientrato a Firenze manifestando un problema di pubalgia. Ma da indiscrezioni sembra che la realtà sia un’altra e le parole di Montella dopo la partita ne sono una conferma: “Chiesa giocherà quando starà meglio fisicamente e mentalmente“.

L’allenatore ha lanciato il sasso. Il DS Pradè ha cercato di ricomporre i cocci, ma senza grandi risultati.

Proprio oggi la Gazzetta dello Sport è tornata sul caso Chiesa, pubblicando le parole che il giocatore avrebbe rivolto a Montella autoescludendosi dalla partita contro il Verona: “Non me la sento di giocare“, con il mister rimasto allibito.

Quella dell’infortunio sembra quindi una scusa, totale o parziale che sia. Un po’ come nel recente caso Icardi all’Inter. La verità è che il mercato di gennaio è alle porte e il giocatore sta facendo di tutto per farsi accontentare nella cessione.

Su questo fronte Juventus e Inter sono alla finestra, pronte a darsi battaglia per il gioiellino viola. Ma attenzione alla presa di posizione della società viola che potrebbe acconsentire ad una eventuale partenza soltanto all’estero e soprattutto a una cifra non inferiore ai 70 milioni.

Col rischio, però, di arrivare ad una rottura totale e di perdere il giocatore a zero euro.

La politica della Fiorentina sarebbe stata quella di trattenere il giocatore almeno fino agli Europei, per poter eventualmente sperare in un aumento del costo del cartellino. D’altra parte la pressione di Inter e Juventus in Italia va proprio in senso opposto: acquistarlo subito per evitare eventuali aumenti in caso di prestazioni eccezionali in campo europeo di Federico.

Con la Juventus ancora in pole position, dato che il giocatore sembra intenzionato a voler vestire in tutte le maniere proprio l’odiosa maglia bianconera.

Insomma, un gioco al massacro dove alla fine tutti rischiano di perdere.

La Fiorentina che già a gennaio dovrà sostituire uno dei suoi campioni (almeno sulla carta, non certo per le sue ultime prestazioni) e il giocatore che rischia di finire sul banco degli imputati dell’intera tifoseria per il suo comportamento da “bambino viziato” .

Del resto, si sa, che i giocatori non siano (quasi) mai stati esempio di lealtà e fedeltà è dato di fatto.

Ma, nel caso specifico, da Federico Chiesa, cresciuto nelle giovanili della Fiorentina, era giusto aspettarsi qualcosa di più.

Riconoscenza, questa sconosciuta.

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