Esce allo scoperto in Presidente viola e lo fa nel giorno più triste da quando ha acquistato la Fiorentina.

L’obbiettivo è rimanere in Serie A“. Con queste glaciali parole, la dirigenza viola per bocca del suo massimo esponente prende atto della attuale situazione della squadra e si prepara ad affrontare un periodo molto difficile.

La squadra non gira, i giocatori sono nervosi e litigano fra loro e con tutti. La classifica, dopo 4 sconfitte consecutive e con Inter e Roma all’orizzione, ora fa davvero paura. Se ne sono accorti, finalmente, che qualcosa non torna.

Le parole di Commisso a fine partita sono dure, durissime. Verso tutto e tutti. “Sono arrabbiato con tutti, anche con me stesso” ha affermato.

Che sia arrabbiato con una squadra che ha perso a dir poco la dignità pare scontato. Come appare altrettanto scontato che la sua rabbia sia rivolta anche verso quell’allenatore, Vincenzo Montella, che forse lui non aveva voluto fino in fondo già dall’inizio. Ha voluto comunque dargli fiducia, difendendolo fino al limite del difendibile.

Adesso anche la pazienza del presidente è agli sgoccioli. Perchè la squadra non mostra alcun progresso, anzi. Il gruppo è entrato in una involuzione pericolosissima. Non è dato saper quanto oggettiva o quanto con colpa da parte di molti giocatori. Lo spogliatoio sembra unito solo verso il “nulla”. Lo stesso nulla che poi i ragazzi trasmettono in campo.

Montella è l’unico a dirsi tranquillo, lo stesso Badelj qualche settimana fa si era detto invece molto preoccupato. E non aveva ancora visto il peggio, il punto attuale.

L’allenatore afferma che il gruppo è compatto, che lui sa bene come uscirne. Ma il tempo stringe.

Il DS Pradè ha già dato un ultimatum a Montella, “Sarà sulla panchina viola contro l’Inter e la Roma“, non sbilanciandosi oltre.

Il presidente è andato ben oltre, concedendo di fatto una sola giornata al mister viola: “Vediamo cosa succede contro l’Inter“.

Gattuso (e pochi altri) è alla porta, ma esiste anche l’incognita Napoli. Se dovesse fallire in Champion’s, infatti, il presidente De Laurentis potrebbe effettuare da subito il cambio in panchina, avvicendando Gattuso all’attuale tecnico Ancelotti, ormai in rotta con la società partenopea.

La situazione a Firenze è ormai chiara. La Serie B è pericolosamente vicina e con una squadra fatta di molti (troppi?) giovani, il pericolo di non saperne uscire potrebbe essere davvero concreto.

Un’ancora di salvezza, a dire il vero, ci sarebbe. Quel mercato di gennaio che lo stesso Pradè ha definito “fasullo” perchè “nessuna squadra cede i propri giocatori migliori a metà stagione“.

Ma non pare dello stesso avviso il presidente Commisso, che ha dichiarato “Vediamo se il mercato di gennaio può darci una mano per uscirne più forti“.

Quello che appare evidente è che nella rabbia di Commisso sia entrato, forse per la prima volta, anche il DS Pradè. Che certo ha le sue colpe. Questa squadra è stata costruita in fretta, è vero, ma anche molto molto male.

Pedro e Badelj su tutti, ma anche Lirola, Pulgar, Ghezzal, sono giocatori fortemente voluti da Pradè. E tutti, per motivi diversi, non sembrano avere assolutamente le caratteristiche per far uscire la Fiorentina dal suo baratro.

I tempi sono stretti, maledettamente stretti. La partita con l’Inter sarà lo spartiacque. Almeno si spera. Perchè Commisso vuole vedere cosa succede in questa partita. Ma cosa accadrà se la Fiorentina fornirà una buona prestazione ma dovesse ancora perdere? Si continuerà ancora con la fiducia a Montella o ci sarà comunque il cambio?

L’obbiettivo è arrivare a fine stagione con la salvezza in tasca. Poi si tireranno le somme e l’impressione è che neanche Pradè, da oggi, potrà dormire sonni tranquilli.

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