L’editoriale di Alessandro Mazzoni.

C’è stato un tempo, non troppo lontano, in cui si rinfacciava al patron viola Rocco Commisso di aver venduto i suoi gioielli alla nemica Juventus. Vero, inconfutabile, come è vero che nel calcio moderno la volontà dei giocatori fa da padrona, a volte non c’è contratto che tenga. E così, dopo Bernardeschi partito per Torino nella gestione precedente (Della Valle), senza scomodare ancora il più concente passaggio del divin codino sotto l’era Pontello, anche il buon Rocco si è trovato a doversi scontrare con gli inevitabili malumori della piazza, dopo le partenze di Chiesa e soprattutto Vlahovic (anche per il momento meno adatto).

Certo, Commisso ci ha provato, ha provato a trattenerli, ha provato a riempirli di soldi e perfino a cederli all’estero ma, si sa, la volontà del giocatore prevale su tutto. E così, Federico prima, Dusan dopo, sordi alle richieste dei tifosi di rimanere a scrivere la storia di Firenze, qui dove sarebbero stati trattati da magnifici messeri, hanno preferito tinteggarsi del sole pallido sotto la Mole, indossare “quella” casacca senza colori. Con risultati piuttosto inattesi, in negativo e un trofeo che è arrivato solo alla fine di questa stagione dagli stessi colori della maglia, con quella Coppa Italia vinta in maniera piuttosto “strana” contro una Atalanta rinunciataria in maniera quantomeno imbarazzante, una Atalanta che solo qualche giorno dopo avrebbe letteralmente strapazzato i campioni di Germania del Leverkusen, imbattuti da oltre 50 partite.

Adesso quegli stessi giocatori per cui la Juve si è fatta in quattro per avere (leggi sborsato circa 130 milioni) si stanno dimostrando una vera zavorra nell’economia societaria bianconera, tanto che già negli scorsi mercati, come probabilmente in quello a venire, i dirigenti bianconeri (stavolta Giuntoli) hanno fatto e faranno di tutto per liberarsene, fosse solo per i 12 milioni a stagione che la Vecchia Signora deve sborsare dalla prossima stagione al serbo. Se ci riuscirà, difficile da pronosticare, visto che forse solo in Premier si possono trovare squadre in grado di coprire un ingaggio così mostruosamente elevato (neanche Lautaro Martinez osa arrivare a tanto).

Ma la Juventus avrà perso il vizietto? Tenendo in considerazione un bilancio da aggiustare, senza che ogni volta debba intervenire Exor coi soldi freschi provenienti anche… da noi stessi! I bianconeri vengono da stagioni di condanne, di patteggiamenti, di bilanci falsi, di plusvalenze fittizie, di processi da CR7 che pretende soldi…. eppure no, quel vizietto proprio non l’hanno perso.

Perché quel Bologna quasi terzo in classifica (quasi perché senza certe scelte scellerate del prossimo allenatore bianconero, leggi Thiago Motta, forse i rossoblu sul podio ci sarebbero saliti davvero), ora fa gola più di tutte le altre.

Non per nulla, il tecnico che ha portato i felsinei ad una clamorosa qualificazione in Champions dopo 40 anni di nulla, quel Thiago Motta, appunto, che poteva vedere magari la propria statua in Piazza Grande e che, ci fosse stato ancora vivo il grande Lucio (Dalla, per intendersi), gli avrebbe certamente dedicato uno dei suoi successi, è già passato alla sponda bianconera dopo aver giurato “amore” ai suoi ormai ex tifosi. Un po’ come quel Dusan che gridava “se mi danno contratto firmo..“. Ci prendevano in giro probabilmente, i colleghi bolognesi, ora sono loro ad essersi bruciati, a sentire cosa si prova ad essere presi per il……. fondelli.

E molto probabilmente nemmeno finirà qui. Perchè il “buon” Thiago mica vorrà rinunciare così facilmente a qualcuno dei suoi uomini rossoblu, ed ecco che nelle ultime ore si è cominciato a parlare anche di Calafiori e Zirkzee in ottica Juventus. Certo, se per Calafiori la situazione contrattuale mette abbastanza al riparo Saputo, poi come detto mai dire mai, perchè un giocatore italiano che vuole la Nazionale alla Juventus può rinunciare difficilmente, vedi Bonaventura lasciato a casa e Fagioli (pre)convocato, seppure dopo ua squalifca per calcio scommesse e dopo una intera stagione senza neanche un minuto in campo, lo stesso non si può dire del gioiellino Zirkzee, uno dei maggiori fautori del miracolo Bologna.

Per lui “basta” pagare una clausola di “soli” 40 milioni (la metà di Vlahovic, occhio….) per assicurarlo alle prossime dipendenze di Motta. Ed ecco che dopo il “supermercato Fiorentina” arriverebbe il “supermercato Bologna“, che ha già inaugurato col passaggio del tecnico. Fortuna che a Bologna hanno un certo Sartori che magari quei soldi riesce a reinvestirli in maniera più furba di noi (Callejon, Piatek, Jovic, Cabral, Nzola, Ikonè, Duncan, mi fermo qui…).

Resta il fatto che un altro supermercato bianconero è aperto in un’altra città (auguriamo ai rossoblu che si fermino solo a Motta..), ma i soldi che circolano sembrano essere sempre quelli del Monopoli. Un Monopoli, però, con regole un po’ diverse, senza fallimento e senza “andare in prigione senza passare dal via“.

Eppure sono sempre loro, quelle coi debiti, a vincere tutto. E non solo in Italia.

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