L’editoriale di Alessandro Mazzoni.
Poteva essere l’occasione per togliersi definitivamente da una classifica pericolosa. Poteva essere l’occasione per dare una svolta al campionato. Così non è stato.
Fiorentina-Genoa ha lasciato l’amaro in bocca, perchè la sensazione è che si potesse fare di più.
Certo, non bisogna dimenticare dove ci trovavamo solo qualche settimana fa. L’arrivo di Iachini ha portato almeno i punti necessari per uscire dall’incubo. Ma non basta. Anche ieri questa squadra ha svelato tutti i suoi limiti.
E’ una squadra che prende molti meno gol, questo è vero, se si considera che in 4 partite ha subìto soltanto 2 gol (compresa la Coppa Italia contro la squadra più prolifica della Serie A). Ma è anche una squadra che continua a mostrare un gioco discontinuo.
Se poi, come è successo ieri, perdi il “faro” Castrovilli (a proposito, tanti auguri al nostro Gaetano), tutto diventa più difficile. Le soluzioni per arrivare in area avversarie sono spesso lasciate ad iniziative personali, dallo stesso Castrovilli, da Federico Chiesa, talvolta da Lirola o Dalbert. Manca una vera e propria regìa. Pulgar, almeno in questa stagione, non ha saputo garantire una continuità in questo senso. E le alternative non ci sono.
Finora il mercato di gennaio ha portato solo Patrick Cutrone, un giocatore che può essere letale in area avversaria, ma che diventa un giocatore normale se costretto a prendersi i palloni a centrocampo.
L’ultima settimana (si spera) dovrebbe essere quella decisiva per nuovi arrivi. Impensabile dover mettere in campo Eysseric e Maxi Olivera e aspettarsi di poter cambiare le partite.
Serve un difensore, ma soprattutto un centrocampista capace di fornire alternative di gioco a questa squadra. Che sappia smistare il gioco in più direzioni per “accendere” le fasce o innescare le verticalizzazioni.
E serve anche più coraggio. Beppe Iachini ha portato grinta e personalità a questi ragazzi ma talvolta, come è successo appunto ieri, ha mancato di coraggio.
Giocare con 5 difensori contro l’ultima in classifica, pur chiamandosi Genoa, è sembrato troppo. Forse poteva essere l’occasione per dare spazio a Sottil, dopo l’entusiasmo per il rinnovo del contratto.
Sarebbe stato utile per dare un segnale alla squadra, per far capire che la partita si poteva vincere. Un punto, di questi tempi, fa comodo certo. Ma la Fiorentina è rimasta nel limbo di una classifica anonima. E tutti sanno quanto possa essere pericoloso non avere obbiettivi. Si rischia il tracollo mentale.
Con i 3 punti contro il Genoa si poteva pensare perfino all’Europa, utopia fino a pochi giorni fa. Avrebbe dato una motivazione diversa ai giocatori. Il pericolo, invece, di trovarsi nella “terra di nessuno” rischia di scaricare mentalemente in ragazzi.
Adesso attendiamo questi ultimi giorni di mercato, con la consapevolezza che almeno due rinforzi siano necessari. E con la speranza, che in certe partite, anche Beppe possa ritrovare quel coraggio che cerca di trasmettere ai suoi ragazzi.
Sempre Forza Fiorentina!!
Alessandro Mazzoni – QFR