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E’ capitato spesso, nel cammino della Fiorentina di questi anni, di trovarsi davanti a una partita che, pur non essendo in effetti decisiva per nessun traguardo, diventasse invece un bivio importante nella stagione.

Questa, a mio avviso, è Fiorentina-Roma di oggi.

La classifica le vede appaiate a 15 punti, insieme a Sampdoria e Sassuolo, in sesta posizione. Per tutte, 4 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte. Con i Viola leggermente in vantaggio sulle altre grazie a quel +8 nella colonna della differenza reti. La Fiorentina ha subìto solo 8 gol nelle prime 10 partite, mentre la Roma, di reti, ne ha subite 13. Con un solo gol gol in più segnato dai giallorossi (17 contro i 16 della squadra di Pioli).

Sarà anche la partita di Gabriel Omar Batistuta, perchè Firenze è la sua casa, ma a Roma ha portato lo scudetto. Anche se, al Cuore non si comanda, c’è da scommettere che il Bati stasera tiferà una sola squadra.

La Roma vola in Champions, ma in campionato stenta. E sarà priva di De Rossi infortunato, con Dzeko che cercherà di avere la meglio nel duello a distanza con il “Cholito” Simeone.

Già, Simeone. Uno degli anelli deboli della catena gigliata di questo inizio stagione. Lui che aveva chiuso lo scorso campionato alla grande, riuscendo perfino ad affondare il Napoli con la sua fantastica tripletta. Quest’anno ha segnato soltanto 2 gol nelle prime 10 giornate, dimostrando un’involuzione pericolosa che lo ha portato anche a intristirsi in campo. Lui che, anche quando segnava poco, riusciva comunque a strappare giudizi positivi grazie alla mole di lavoro in campo in difesa e in fase di recupero palloni.

I problemi della squadra di Pioli sono ben noti, considerando che il capocannoniere è un centrocampista, Benassi, con 4 gol all’attivo. Ingiusto addossare tutte le colpe al Cholito, perchè nelle ultime esibizioni la squadra si è dimostrata carente soprattutto nella costruzione del gioco, lasciando spesso (troppo) e volentieri, il “pallino” del gioco in mano agli avversari. Con il solo Federico Chiesa a cercare di dettar legge in campo.

Servirà molto, tanto di più, per avere la meglio sulla formazione di Di Francesco, anch’essa ad un importante bivio della stagione, che è venuta a Firenze con un unico scopo, i 3 punti. Per non dire addio, troppo in fretta, ai sogni Champions.

Non sarà decisiva, lo abbiamo detto, siamo appena all’undicesima giornata. Ma, indubbiamente, per chi dovesse perdere oggi, sarebbe un colpo molto forte. Forse decisivo per incamminarsi verso quel percorso che entrambe, chi per un obiettivo chi per un’altro, vorrebbero percorrere.

Stefano Pioli sta pensando di mandare in campo la squadra che, almeno in teoria, dovrebbe essere quella titolare. Con Gerson, Pjaca e appunto Simeone, partito dalla panchina contro il Torino. Con la difesa confermata e Veretout, Gerson e Benassi a centrocampo Salvo sorprese, quindi, la partita contro la Roma dovrebbe essere l’occasione per l’ex Roma e l’ex Juventus per dimostrare, una volta per tutte, che le scelte di Corvino sono state giuste. Un ulteriore fallimento, soprattutto da parte del croato, sarebbe cosa grave.

In tribuna al Franchi ci sarà un grande ospite d’onore. Proprio lui, Batigol. Nella speranza che abbia dato qualche suggerimento al giovane connazionale per sbloccarsi e tornare a far sognare i tifosi viola.

Fiorentina-Roma, dunque, per dare un senso alla stagione. Per non cadere in quel pericoloso “nulla” che rischierebbe di rallentare, maledettamente, il processo di crescita tanto caro a Pioli. E, soprattutto, riportare la Fiorentina in una zona di classifica totalmente anonima.

Fiorentina-Roma da giocare, solo e soltanto, per i 3 punti.

 

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