Avevamo lasciato la Fiorentina al giro di boa al 4° posto in classifica, con più di un sogno per la Champions. Poi il mercato di gennaio, gli arrivi di Faraoni e Belotti reputati insufficienti e la squadra viola in poche giornate sprofonda in classifica, fino a ritrovarsi all’attuale 10° posto con ben 6 squadre che sono passate davanti (qualcuna in maniera clamorosa).

11 punti in 12 partite, numeri impietosi che evidenziano una caduta libera senza paracadute. Solo Frosinone (8 punti), Sassuolo (7 punti) e Salernitana (3 punti) hanno fatto peggio. Ovvero le 3 squadre che attualmente più di tutte sono vicine alla retrocessione.

Come si spiega un tracollo del genere? Per qualcuno la colpa sarebbe da attribuire appunto al mercato, i mancati arrivi degli esterni chiesti da Italiano a gennaio in un momento topico della stagione sarebbero la spiegazione. Basta? Difficile crederci. E’ senz’altro vero che questa squadra pare a corto di fiato e di qualità, ma se quest’ultima fosse stata sempre assente non sarebbe giustificabile un cammino fino al 4° posto, chi dice sia stata solo fortuna dovrebbe sapere che nel calcio non esiste, o forse solo in occasioni sporadiche.

Eppure qualcosa a gennaio è successo. Insieme al mancato mercato dobbiamo anche considerare probabilmente la rottura di Bonaventura con la società, lui che avrebbe voluto andare alla Juventus. “Jack” è un senatore, uno di quei giocatori che può spostare anche gli equilibri mentali di un gruppo. Lui stesso per diverse partite è parso irriconoscibile. Poi c’è stato il calo impressionante di Nico Gonzalez, che dopo l’infortunio non è più tornato lui. E la sparizione dai cieli viola di Arthur, lui che nel girone d’andata aveva preso per mano la squadra fino alle alti vette.

Gli errori (o meglio gli obbrobri) in difesa, almeno quelli, sono sempre gli stessi da 3 anni a questa parte. Un po’ come la scarsità in fase realizzativa, mancando sempre quel bomber che ti può salvare una partita. Solo Vlahovic con Italiano segnava a ripetizione, dopo lui il vuoto. Se non altro la Fiorentina è la squadra che in Italia ha portato più giocatori a fare gol, ma questo evidentemente non basta. Quando manca il punto di riferimento davanti dal punto di vista realizzativo diventa difficile andare troppo lontano.

Questa squadra è stanca, non ci sono i ricambi. Questa è un’altra delle sentenze. Che sia stanca è indubbio, giocare su tre competizioni metterebbe a dura prova chiunque. Lazio e Napoli, fin quando erano nelle coppe, giravano in campionato a ritmi bassissimi. Ma accade pure a Milan, Atalanta e Roma. Le uniche squadre che in campionato sembrano volare sono infatti l’Inter, che ha una rosa impressionante (ed è comunque fuori dalle coppe) e il Bologna (che non gioca le coppe al pari della Juventus, che però ha ben altri problemi). Ma se la squadra è così stanca perchè è sparito Infantino? Non è all’altezza? E perche è stato preso? Perchè Barak gioca quasi mai? Perché ha giocato quasi sempre Biraghi e molto poco Parisi? Molte cose non tornano.

Quindi, la stanchezza della squadra, insieme al “mal di pancia” di Italiano per le richieste inascoltate, la scomparsa di alcuni punti di riferimento del girone d’andata, l’estrema unzione a certi giocatori che sono stati compeletamente sbagliati (Nzola, Maxime Lopez…), ecco che diventa più semplice spiegare perchè tanto arrancare.

Il gioco di Italiano spreme tantissimo i giocatori, diciamolo senza problemi. E forse per poter competere su tre competizioni con questo gioco dispendioso servirebbe una rosa molto ma molto più attrezzata, altro che due esterni a gennaio. Che anche la società lo abbia capito e abbia preferito evitare di spendere soldi per giocatori consoni al suo gioco ma che magari sarebbero stati un plus costoso per un prossimo allenatore? Difficile da indovinare.

L’unica cosa certa è che il mercato estivo è stato completamente avallato dal tecnico ex Spezia e che un crollo così vertiginoso non è spiegabile con il mancato arrivo di un paio di giocatori a gennaio. Che se da una parte avrebbero potuto mandare un “chiaro messaggio societario alla squadra” dall’altra avrebbe evidentemente comportato meno utilizzo di qualche elemento in rosa. La realtà pare essere che il giocattolo di Italiano si è rotto in molti suoi elementi.

E l’unica spinta emotiva rimasta è forse quella promessa fatta dopo la morte di Joe Barone, di provare a portare un trofeo a Firenze. Poi, c’è da scommetterci, molti prenderanno altre strade. Per noi, meglio se con un trofeo in bacheca.

Un pensiero su “Girone di ritorno (quasi) da retrocessione. Problema di rosa o .. ?”
  1. L’unico che bisognava cambiare era ed è Il mister Italiano colui che la formazione del primo tempo non la indovina mai quelle rare volte vediamo la squadra giocare anche se la difesa molte volte va in bambola perché non gli da un gioco alla squadra

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