Il buon inizio della Fiorentina in questo campionato ci aveva fatto ben sperare. Soprattutto considerando il calendario difficilissmo che la squadra doveva affrontare.
Eppure le prestazioni erano molto positive e di conseguenza erano arrivati anche i risultati.
Poi è arrivato il calendario più “facile” e la Fiorentina è caduta in maniera devastante.
16 punti nelle prime 14 giornate è il peggior risultato della squadra dall’anno del ritorno in Serie A ad oggi.
Mihajilovic nel 2010/2011 aveva ottenuto lo stesso risultato, chiudendo poi nono in classifica con 51 punti. Stesso risultato di Delio Rossi (subentrato a Sinisa) nella stagione successiva, dove la Fiorentina concluse il campionato tredicesima con 46 punti e rischiando la Serie B fino alla penultima giornata.
Negli ultimi due anni con Stefano Pioli i punti erano stati 18, due in più rispetto alla classifica attuale.
I migliori inizi sono stati con Prandelli nel 2005/2006 e con Paulo Sousa nel 2015/2016, con ben 29 punti dopo 14 partite.
La media attuale è di 1,14 punti a partita, mantenendo questo percorso la Fiorentina chiuderebbe il campionato con circa 43 punti.
Le partite in arrivo fanno tremare (Torino, Inter e Roma). Servirà una netta inversione di tendenza per non rischiare di ritrovarsi in piena zona retrocessione.
Il problema del gol, in casa Viola, è piuttosto evidente. Nonostante i 18 gol segnati, che posizionano la squadra al decimo posto in classifica per gol fatti, quello che si evidenza è la mancanza di un goleador.
I primi “cannonieri” viola in classifica marcatori si trovano soltanto al trentesimo posto, Castrovilli, Milenkovic e Pulgar con 3 reti ciascuno.
Praticamente tutte le squadre hanno almeno un giocatore che ha segnato più gol in questo inizio campionato. Tralasciando le squadre top (Juventus, Inter, Lazio, Roma e Napoli) troviamo Muriel (Atalanta) con 8 reti, Berardi e Caputo (Sassuolo) con 7 reti, Belotti (Torino) con 7 reti, Joao Pedro (Cagliari) 7 reti, Zapata (Atalanta) con 6 reti, Cornelius (Parma) 5 reti, Kouame (Genoa) 5 reti, Ilicic (Atalanta) 5 reti, Mancosu e Lapadula (Lecce) rispettivamente con 5 e 4 reti, Boga (Sassuolo) 4 reti, Simeone (Cagliari) 4 reti, Gosens e Gomez (Atalanta) con 4 reti ciascuno, Donnarumma (Spal) 4 reti, Palacio (Bologna), 4 reti, Petagna (Spal) 4 reti.
La mancanza di un bomber nella squadra viola è ormai cronica. Vlahovic non sembra ancora pronto per esserlo nel breve periodo, Pedro (che ieri ha giocato un’altra manciata di minuti) è ancora “oggetto misterioso”.
Come se non bastasse la squadra in queste ultime giornate è sembrata in evidente carenza di ossigeno, forse frutto di una preparazione fatta per una buona partenza visto il calendario complicato ma che adesso sta pagando le conseguenze. Anche Castrovilli, ieri, è uscito dal campo zoppicando per i crampi.
Se a tutto questo aggiungiamo la mancanza di Chiesa, l’infortunio di Ribery (lo rivedremo in campo presumibilmente a gennaio) e le prestazioni deludenti di Boateng sembra evidente che, almeno per questo finale di 2019 fino al mercato di gennaio, tutto ruota intorno a due possibili soluzioni: o Vlahovic (e magari anche Pedro) cominciano a segnare con un a certa continuità, oppure l’allenatore deve inventarsi un modo diverso per arrivare al gol passando anche dai centrocampisti.
Altrimenti le partite con Torino, Inter e Roma saranno un “bagno di sangue”.