La sessione di calciomercato è ufficialmente chiusa. Adesso ci sarà spazio soltanto per acquistare eventualmente i giocatori svincolati (occhio a Mandzukic).
Il tanto atteso attaccante non è arrivato, come pure il regista.
In compenso è saltato l’accordo col Parma per Saponara. Parma che ha tentato in extremis di convincere la Fiorentina tramite uno scambio con Gervinho. Offerta rispedita al mittente da parte della dirigenza viola.
Sono arrivati Quarta dal River Plate (operazione intorno ai 10/12 milioni)a rinforzare la difesa, Barreca (prestito con diritto di riscatto a 5 milioni) dal Monaco come vice Biraghi e Callejon che era svincolato. Che si aggiungono agli arrivi di Borja Valero e Bonaventura (entrambi svincolati).
C’è stata la partenza di Federico Ceccherini (destinazione Verona) e quella eccellente di Federico Chiesa alla Juventus, che però non è stata sufficiente a garantire l’arrivo di quell’attaccante capace di segnare tanti gol che i tifosi si aspettavano (ormai, in realtà, da diverse stagioni).
Si riparte dal trio Vlahovic, Kouamè, Cutrone, nella speranza che Iachini trovi il modo di far crescere velocemente i tre attaccanti “in erba”. Una bella “gatta da pelare” per il tecnico viola che si aspettava l’arrivo di un attaccante più.. pronto e prolifico.
La Fiorentina ci ha provato seriamente per Milik che certamente avrebbe fatto fare il salto di qualità alla squadra. Ma il giocatore del Napoli ha preferito rischiare di restare un anno fermo fuori squadra, visti i dissapori con la proprietà napoletana, con l’obbiettivo di accasarsi alla Juventus l’anno prossimo a parametro zero piuttosto che vestire la maglia viola.
C’è stata anche la pista Piatek, che però non ha mai pienamente convinto la dirigenza viola, tanto da non aver mai affondato il colpo.
I tifosi viola sono per la maggior parte rimasti delusi da questa sessione di mercato, probabilmente a ragione. Perchè questa squadra, seppur rinforzata a centrocampo con innesti di qualità ed esperienza, forse anche in difesa con l’arrivo del promettente Quarta, certo è rimasta incompiuta là davanti, dove il pallone va buttato in rete per vincere le partite.
Ci si aspettava anche l’arrivo di un regista, una mente in mezzo al campo, visto che nè Pulgar nè tantomento Amrabat hanno mai ricoperto questo ruolo in maniera ottimale.
Domani (ore 16) parlerà Pradè, poi la parola spetterà, come sempre, solo al campo. Per capire se qualcuno avrà davvero sbagliato.