E alla fine è rimasto. Meno male dirà qualcuno, visto che ieri Martinez Quarta è stato uno degli artefici della vittoria viola contro l’Atalanta di Gasperini. Sì perché fino a pochi giorni fa l’argentino era già praticamente un giocatore del Betis, si aspettava solo che si liberasse un posto nel club spagnolo per chiudere la trattativa. Posto che si è liberato solo a mercato concluso. C’era aria di rinnovamento nella retroguardia viola, con le partenze di Igor (andato al Brighton di De Zerbi ma ancora con zero minuti in campo) e quella di Quarta, che poi è stata stoppata all’ultimo secondo.

E l’ex River Plate è rimasto a Firenze, continuando a lavorare in silenzio, senza una parola fuori posto, senza fughe, senza tanti mal di pancia. Lui Italiano lo conosce bene e sa benissimo che il tecnico viola non chiude la porta a chi si impegna, a chi dimostra di meritare. E lui ieri, anche complice l’infortunio di Mina in nazionale, ieri si è meritato il posto in squadra e addirittura impreziosito con un gol bellissimo, una girata di testa in area bergamasca che non ha lasciato scampo alcuno all’incolpevole Carnesecchi.

Per fortuna che segnano un po’ tutti in questa Fiorentina, tutti a parte chi dovrebbe segnare con maggior costanza, come i due centravanti, Nzola e Beltran, anche ieri a secco. Se per l’ex Spezia la situazione comincia a dientare imbarazzante, per l’ex River almeno la presenza in campo ha mostrato buone doti e pericolosità in fase offensiva, pur essendo mancata la marcatura.

Ma il vero problema è un altro. O meglio, sempre il solito. La Fiorentina segna, nelle prime giornate ha messo a segno 9 reti, ma ne ha prese altrettante. Solo l’Empoli fanalino di coda ha fatto peggio. La rivoluzione in difesa (che di fatto non c’è stata) doveva servire anche ad evitare questo, adesso invece toccherà ancora al tecnico inventare qualcosa, perché subendo così tanto gol, la storia insegna, si va poco lontano.

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