Così l’ex Milan Arrigo Sacchi, a margine della presentazione del suo libro, ai microfoni di Sky Sport:

Credo nei valori, in un paese che li ha sbagliati. Perché la furbizia non è un valore, se già non è disonesta. Conta solo vincere, l’Unione Europea indica che la corruzione all’interno del continente è al 50% in Italia. Siamo un paese in cui cerchiamo di fare tattica, pochi sono degli strateghi, soprattutto nel calcio. I padri fondatori lo avevano pensato come uno sport di squadra offensivo, noi lo abbiamo trasformato in uno sport individuale e difensivo. Ma sono undici, non sappiamo contare. Cerchiamo di portare via sempre qualcosa. Calcio offensivo? Qualche movimento c’è, si muovono tutti, ma sempre in ritardo. Gli strateghi non sono moltissimi, anche le squadre più piccole cercano di migliorarsi, ma è il paese che non si migliora. E questo cade anche sul calcio. La maggior parte degli allenatori guarda i piedi, le individualità. Io guardavo la testa delle persone, non volevo giocatori già affermati. È un paese dove le squadre sono in rosso, di bilancio e non danno un gioco, cercano di sfruttare l’errore altrui. Vincere con i bilanci in rosso è rubare.

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