Viktoria Plzen e Fiorentina si affrontano per la partita di andata dei quarti di finale di Conference League:

VIKTORIA PLZEN (3-4-1-2): Jedlicka; Hranac, Hejda, Jemelka; Reznik, Cerv, Kalvach, Cadu, Sulc; Chary, Vydra. All. Koubek

FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Dodò, Milenkovic, Quarta, Biraghi; Arthur, Mandragora; Nico Gonzalez, Beltran, Sottil; Belotti. All. Italiano

Sintesi partita

Primi quindici minuti di partita senza grandi emozioni, c’è molta “pacatezza” in campo, in pratica non si registra nemmeno una vera occasione da gol. Unico tiro in porta del Viktoria su calcio d’angolo, col colpo di testa debole che si spegne tra le mani di Terracciano. La prima occasione arriva per i padroni di casa con un tiro in diagonale in area che non trova la porta. Risponde la Fiorentina al 26′ con un tiro di Mandragora altissimo. Ancora da lontano al 32′, stavolta è Martinez Quarta che la manda alta, stavolta non di moltissimo. E al 34′ l’azione migliore per la squadra di Italiano, cross in area di Mandragora per la testa di Belotti che non riesce a dare sufficiente potenza per battere Jedlicka. Finisce un primo tempo molto brutto, col Viktoria che pensa solo a chiudersi e la Fiorentina che mantiene il possesso palla senza fare nulla se non la solita miriade di passaggi indietro. Ad inizio ripresa è ancora il Viktoria a farsi vedere in area viola, Chary viene fermato. Al 51′ cross per la testa di Belotti che non trova lo specchio e al 55′ ghiotta occasione per Beltran lanciato in area da Nico Gonzalez, tiro parato in qualche modo dal portiere ceco. Sembra più incisiva la manovra viola in questa ripresa. AL 69′ entrano in campo Nzola e Barak per Belotti e Beltran, perché la Fiorentina si era di nuovo spenta. Al 77′ brivido per la Fiorentina, il tiro del giocatore ceco sfiora il palo alla destra di Terracciano, ma c’era un fallo in area su Gonzalez. Al 79′ in campo Maxime Lopez e Kouamè al posto di Arthur e Sottil. Italiano si gioca anche la carta Ikonè all’83’ al posto di Nico Gonzalez, per ora nonostante i cambi la sostanza non è affatto cambiata. Con 6 minuti di recupero si chiude una partita che certo non resterà nella storia.

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