L’ultima riunione risale all’inizio della settimana scorsa. Forze dell’ordine, Viminale e Lega Serie A allo stesso tavolo. Per affrontare un argomento che, a nominarlo, genera ancora sospetti e scetticismo: il riconoscimento facciale negli stadi. Nel programma di riforme che la Serie A ha portato in Figc era l’ultimo punto di discussione. In realtà è tra quelli più avanzati. E, anche se nessuno lo dice apertamente, l’obiettivo è riuscire a introdurlo in tutti gli stadi già dalla prossima stagione. Di fatto le telecamere ai tornelli permetteranno di scansionare il volto di chi entra, associandolo al nome che compare sul biglietto. Questo grazie ad una nuova tecnologia basata sull’intelligenza artificiale per la quale diventerà più semplice identificare colpevoli e impedirne l’accesso allo stadio. La questione è però delicata, perché presenta anche aspetti normativi delicatissimi e controversi: per questo club e ministero lavorano a soluzioni per quegli aspetti tecnici non insuperabili e per creare un varco normativo che ne permetta l’uso. Il trattamento dei dati biometrici infatti è disciplinato dal Garante (che più volte ha bloccato l’installazione in luoghi pubblici di sistemi di rilevamento biometrico) e dal Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Ue del 2016. Ora anche dal nuovo regolamento europeo sull’IA, che prevede l’ampliamento dei divieti, ma con la possibilità di utilizzare l’identificazione biometrica da parte delle autorità in spazi pubblici, sempre tutelando i cittadini.

Lo scrive Repubblica.it

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