E’ passato quasi un anno da quel Fiorentina-Lecce 0-1 che segnò una vera e propria svolta nella Fiorentina e nella gestione Montella. Allora si parlava di una squadra costruita in fretta e furia con l’arrivo in estate di Commisso, ma a distanza di un anno tutto è come allora. Anzi, peggio. Perchè di attenuanti ce ne sono sempre meno.
Sono tante le similitudini con quella partita, oltre al risultato che vide una squadra coi colori giallo e rossi (stessi colori del Benevento) sbancare il Franchi con il risultato di 1-0.
Allora il gol partita per gli ospiti arrivò al minuto 49, oggi contro il Benevento al minuto 52.
Anche allora si fece male Ribery nel primo tempo, costretto (come oggi) a uscire. Al suo posto entrò Boateng, oggi Saponara. Più o meno lo stesso nulla.
Sulla panchina c’era ancora Montella, oggi il neo arrivato Prandelli.
La Fiorentina cominciò bene la partita, ma non riuscì mai a impensierire seriamente la squadra di Liverani. Fino a subire il gol di La Mantia.
Stesso copione oggi, coi primi minuti che hanno visto la Fiorentina tentare (non di più) di mettere alle corde il Benevento, poi passato col gol di Improta. Per Improta si tratta della prima segnatura in Serie A, per La Mantia fu.. la seconda.
A guidare l’attacco dei gigliati c’era, guarda un po’, Vlahovic. Che non riuscì mai a infilarla in porta, sbagliando di tutto e di più. Come oggi, nè più nè meno. Anzi, oggi ha difficoltà anche solo a controllarlo il pallone.
Accanto a Valhovic fu inserito un impalpabile Pedro (che oggi fa faville in Brasile) al posto di un non pervenuto Badelj. Oggi con Vlahovic giocava Kouamè, anche in questo caso lo stesso nulla.
La Fiorentina navigava in pessime acque in classifica, ma eravamo allora già alla 14° giornata, mentre oggi siamo “solo” alla 8°.
Insomma, a distanza di un anno il “progetto” Commisso fa acqua da tutte le parti. Se l’anno scorso c’erano delle attenuanti, adesso sono sempre meno.
E la pazienza dei tifosi sta raggiungendo il limite della sopportazione. Molto più di quella di Commisso.