Con la sconfitta a Cagliari il campionato della Fiorentina si è praticamente concluso. Troppe le squadre davanti e troppi i punti di distacco.
E fa male, maledettamente male, dover constatare come un’altra stagione sia risultata un fallimento già dal mese di marzo. Certo, rimane la Coppa Italia, con quella semifinale da giocarsi ad aprile in quel di Bergamo, partendo peraltro da un risultato piuttosto negativo dell’andata. Servirà vincere a Bergamo, impresa non impossibile, ma neanche facile.
Quello che spaventa, semmai, è capire come può riuscire la Fiorentina a vincere in casa dell’Atalanta. Certo non la Fiorentina vista a Cagliari, ma neanche quella vista nella gara di andata e tantomento quella vista nella partita di campionato a Bergamo. Troppo distanti sono apparse, tecnicamente e atleticamente, le due squadre. L’Atalanta ha dimostrato di avere un gioco, la Fiorentina non c’è mai riuscita sotto la gestione Pioli.
E arriviamo al punto sul tecnico. Le ultime voci dicono che i Della Valle, dopo la clamorosa disfatta di Cagliari, abbiano considerato l’esonero dell’allenatore. Le tensioni che si sono create fra tecnio e società, soprattutto dopo le ultime esternazioni di Pioli, hanno lasciato il segno, Un segno, presumibilmente indelebile.
I tifosi sono divisi, tra chi vorrebbe subito la “testa” del mister e chi invece vorrebbe la “testa” dell’intera proprietà e della dirigenza (salvando, ovviamente, il mito Antognoni).
Troppe le similitudini che si verificano nel rapporto con ogni tecnico visto sotto la gestione Della Valle. Prandelli, Mancini, Paulo Sousa, tutti allenatori che sono “scappati” da Firenze, più precisamente dalla Fiorentina dei Della Valle, quando ne hanno capito i limiti. E che sono stati poi etichettati come traditori.
La stessa cosa sta succedendo adesso con Stefano Pioli, che ha però la colpa di non essere mai riuscito, a differenza dei suoi predecessori, ad ottimizzare il materiale tecnico messo a disposizione per creare un gioco vincente. Materiale tecnico peraltro scarso secondo una parte della tifoseria, interessante per l’altra.
Che il rapporto tra Pioli e la Fiorentina sia in dirittura d’arrivo è ormai scontato. E proprio per le motivazioni sopra dette, nessuno lo rimpiangerà, probabillmente, come avvenuto in passato con i suoi colleghi.
Pare scongiurata l’ipotesi di un cambio tecnico in corsa, anche perchè i sostituti sono praticamente inesistenti (Bigica, allenatore della Primavera, non si è detto pronto per la prima squadra). E si correrebbe il rischio di cadere una scelta obbligatoriamente “a tempo”, che servirebbe a poco e nulla. Il vantaggio di Pioli è quello di conoscere già la sua squadra, quelli che definisce i suoi giocatori. E prepararli al meglio per la sfida, a questo punto fondamentale, di Coppa Italia. Unico terribile dubbio: siamo certi che la squadra segua ancora il tecnico?
E poi, appunto, c’è la squadra. Una delle squadre più giovani di Europa, condizione che fornisce a volte fin troppi alibi. Perché la prestazione offerta a Cagliari è stata un insulto alla tifoseria gigliata. Non c’è giovane età che tenga. Anzi, il grande vantaggio di una squadra così giovane, dovrebbe essere proprio la tenuta fisica. Che invece è apparsa disastrosa, anche qui c’è da domandarsi che tipo di preparazione abbia fatto Pioli col suo staff. Perchè proprio nel periodo definito dallo stesso allenatore “decisivo”, la squadra ha cominciato ad andare al rallentatore.
Gli addetti ai lavori hanno sempre tessuto le lodi di questa squadra, ritenendola giovane e promettente. Certo nessuno poteva aspettarsi una stagione tanto fallimentare di Pjaca (anche se il croato era una scommessa, risultata persa) che avrebbe dovuto dare “quel più” alla squadra. Nessuno poteva immaginare una stagione di involuzione di Simeone. La pochezza di Norgard. Le amnesie di Vitor Hugo in diverse partite. Il decadimento tecnico di Milenkovic soprattutto in quest’ultima parte di stagione. E potrei andare avanti.
Quello che resta è un’altra, l’ennesima delusione. Delusione per un proprietà che ha fatto sprofondare la Fiorentina nel nulla. Per un Direttore Sportivo (Corvino) incapace di portare a Firenze giocatori all’altezza. Per un allenatore che non è mai riuscito ad entusiasmare per le sue scelte tecniche. Per una squadra che, tolto qualche elemento (Chiesa e pochi altri), ha deluso per la pochezza tecnica espressa.
Servirebbe una svolta, una svolta vera. Ma chi può dare il via? La proprietà è praticamente inesistente, avendo demandato tutta la responsabilità alla dirigenza, con la mission “spendere poco guadagnare tanto”. Ma nel calcio, in questo calcio, per spendere poco e trovare i giocatori giusti serve un Direttore Sportivo all’altezza. Corvino non parla neanche più (per fortuna, penseranno in molti). Non dimentichiamo che la Fiorentina, attualmente nell’anonimato del decimo posto, ha il settimo monte ingaggi in Italia. Dovrebbe giocarsela almeno con il Torino, l’Atalanta, la Sampdoria, la Lazio. Non con Parma e Sassuolo.
I tifosi sono all’esasperazione e, continuando così le cose, non farà che aumentare il disinnamoramento verso la squadra, mai mancato in questi anni. L’unico 10 in pagella lo hanno solo loro. Ogni anno. Che sostengono la squadra sempre e comunque. Ma a tutto c’è un limite.
I Della Valle stanno distruggendo non solo il presente ma la gloriosa storia di un club. Se è vero, come è vero, che in Italia vince praticamente solo la Juve, mentre le varie Napoli, Inter, Roma, Milan, che ogni anno spendono valanghe di milioni si ritrovano molto spesso ad “accontentarsi” di un piazzamento in Europa, è altrettanto vero che non si è mai chiesto alla proprietà di vincere lo scudetto. Certo, magari una Coppa Italia ogni tanto ci potrebbe anche scappare. Come minimo entrare in Europa questo sì, questo ci spetta.
Quello che i tifosi hanno sempre chiesto è chiarezza. Una chiarezza che non è mai arrivata. Quante (vane) promesse di riportare la Fiorentina dove merita, pur in quella Europa “di ripiego” che sia l’Europa League. Perchè la Viola merita di giocare in Europa. Non di stare nel limbo in Italia.
Concludo con una preghiera:
“Cari Della Valle, mettetevi una mano sulla coscienza e siate coerenti con i vostri obiettivi. Firenze e la Fiorentina non sono una fabbrica di denaro. Non sono uno strumento di plusvalenze. Avete sbagliato società per questo tipo di obiettivo. Siate capaci di fare chiarezza su quello che davvero cercate. Se ritente che ci siano responsabilità dirigenziali, fatte pulito. Ripartite da zero. Ma con serietà, stavolta. Altrimenti, per favore, fatevi da parte. Perché per trovare qualcuno che compra ci vuole in primis qualcuno che venda, ma che voglia vendere davvero non come è stato fatto di recente. Perché, credetemi, di avere voi come proprietari, in questo modo, non se ne può davvero più.
Con Firenze e i tifosi VIola, non si gioca”
Alessandro Mazzoni per Quando Facundo Roncaglia