La Fiorentina ha parlato ieri in conferenza stampa, dove sono arrivate anche le tanto attese parole del patron Rocco Commisso, anche se solo per mezzo di una lettera recapitata dal dg Alessandro Ferrari. Una delle poche conferenze stampa (forse l’unica) dove non si è attaccato niente e nessuno, anzi, sono perfino arrivate le scuse, sia da parte dello stesso Commisso per il colpevole silenzio dopo la disfatta di Atene e per l’8° posto in campionato ritenuto insoddisfacente, sia da parte di Pradè per gli errori sul mercato, in primis per non essere riuscito a sostituire Vlahovic dalla sua partenza.

Ammissioni di colpa alle quali non eravamo abituati, da parte di una proprietà che fino ad oggi si era solo vantata per i risultati ottenuti, anche quando questi parevano scarsi.

Ancora prima c’era stata la presentazione “al volo” del nuovo tecnico Raffaele Palladino, con l’ammissione di aver tentato fino all’ultimo di trattenere Italiano. Considerazioni apparse a qualcuno anche un po’ strane perchè, in realtà, qualche “sassolino” nei confronti del tecnico uscente ci si è tolto: “siamo arrivati a un punto dal settimo e a tre punti dalla sesta perdendo partite incredibili con squadre inferiori, Empoli, Lecce Sassuolo, oggi avremmo una situazione diversa. La delusione della copa non giustifica quello che abbiamo lasciato per strada” sono state le parole piuttosto eloquenti del direttore sportivo.

E alla domanda diretta, se Italiano poteva dare di più, la risposta “democristiana”, come ha detto lo stesso Pradè, a nostro avviso, non lascia spazio ad equivoci: “Come ti rispondo nasce una polemica, ti dico che siamo contenti di come ha lavorato Italiano, siamo certi che potevamo fare di più. Ti rispondo senza risponderti, da democristiano

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