Durante la conferenza stampa di ieri, il dg Alessandro Ferrari è stato molto chiaro riguardo le intenzione della Fiorentina sui lavori al Franchi: “Chiederemo di non iniziare i lavori, impensabile cominciare senza avere i soldi sufficienti a concludere i lavori“.

Prontamente è arrivata la risposta di Palazzo Vecchio, dove si “ricordava” alla Fiorentina di aver firmato un documento con il quale si accettava l’inizio del restyling dello stadio di Firenze, non più tardi dello scorso aprile.

In serata di ieri è arrivato anche l’appoggio da parte del sindaco uscente di Bagno A Ripoli, Francesco Casini, candidato consigliere al Comune di Firenze, che appoggia nettamente il club viola nella sua richiesta:

Sono totalmente d’accordo con la Fiorentina. Da amministratore pubblico e anche da tifoso sono davvero molto preoccupato. Il nuovo stadio o il restyling del Franchi poteva farlo Commisso. Il presidente della Fiorentina ha sempre dimostrato volontà e disponibilità. Invece si è deciso di usare soldi pubblici dei cittadini che potevano andare a scuole, case, impianti sportivi del comune o sulle Cascine. Mancano ancora poi 100 milioni, una cifra enorme, davvero difficile da rintracciare in futuro, dato che dopo la grande opportunità del PNRR saranno ben poche le risorse a disposizione dei comuni nei prossimi anni. È altrettanto preoccupante ed anacronistica la scelta di procedere con il restyling attraverso un appalto pubblico e non con un project financing. E sappiamo quanto sia complesso realizzare opere pubbliche nel nostro Paese. Mancano risorse e i tempi risultano indefiniti. C’è il rischio vero di trasformare il Franchi in un cantiere per anni. Per questo la penso esattamente come la Fiorentina: si fermi tutto e ripensiamo il progetto stadio, per il bene di Firenze, dei fiorentini e della Fiorentina. Siamo ancora in tempo a fermarci e ad avviare un percorso alternativo e più concreto per dotare Firenze di uno stadio all’altezza.

Mossa politica di Casini? Probabilmente sì, sta di fatto che le stesse parole sono state dette da Renzi qualche settimana fa e, comunque la si giri, iniziare dei lavori mancando una parte importante del capitale necesario, è sempre un enorme rischio.

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