Durante un intervento a Pressing, il direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, ha attaccato la proprietà (americana) del Milan generalizzando sulle proprietà americane presenti nel calcio italiano:

Io degli americani nel calcio non mi fido, hanno una visione del calcio che non è la nostra, sembrano i padroni delle ferriere di un tempo. Credo che il calcio abbia un linguaggio e delle dinamiche, soprattutto quello italiano, che noi conosciamo perfettamente e che loro non conoscono. Arrivano qua come salvatori della patria con dei rapporti personali che possono esaurirsi nell’arco di pochissimi minuti. Guardate quello che è successo con Maldini e Massara e in che modo sono stati fatti fuori, faccio solo un esempio, ma anche quello che sta subendo Mourinho a Roma, ma ci sono tanti altri esempi

Peccato che il caro Zazzaroni si sia dimenticato che lo scorso luglio, non 20 anni fa, di Commisso diceva (e scriveva):

Con gli stessi soldi spesi dal Chelsea due anni fa per strappare Lukaku all’Inter (97.5 milioni di sterline, 115 milioni di euro) Rocco Commisso è riuscito a dare una splendida casa alla Fiorentina, la prima in 97 anni di storia, un impianto in grado di aumentare sensibilmente il valore patrimoniale del club.

Curiosamente, il costo totale dell’operazione è addirittura inferiore di almeno 10 milioni alla somma che si ottiene unendo il ricavato delle cessioni di Chiesa e Vlahovic alla Juve. Great.

Perché ne parlo oggi, in pieno calciomercato arabo (noi per il momento stiamo a guardare gli altri)? Perché la squadra prepara finalmente la stagione a casa sua. E perché Commisso è destinato a lasciare un segno indelebile nel lungo romanzo della Fiorentina.

Viola Park non è un attaccante o un portiere italo-coreano: non segna gol, non riduce il numero delle reti subite. Ma vale molto più di un campione “mobile”: 25,7 ettari, 10 campi da gioco (5 in erba naturale e altrettanti sintetici), 10 padiglioni, una mini-arena da 1.500 posti e uno stadio da 3mila, 74 camere, 67 uffici, 3 palestre, un’area medica completa, un lago artificiale, 13 pozzi, 700 alberi piantati. Neppure gli arabi sono in grado di portarlo via.

Commisso è entrato nel calcio italiano nel giugno 2019 con un’energia, idee e un coraggio straordinari: ha subito parlato di crescita, presentando piani di sviluppo e non ha trascurato l’aspetto sportivo; non si è mai fatto prendere per il collo, ha battagliato per il Franchi e non smetterà di farlo, sottolineando gli sconfortanti limiti della nostra burocrazia. Superata qualche diffidenza, ha conquistato gran parte della tifoseria.

Gli è andata meno bene con la stampa: ma non si può avere tutto. Ad ogni modo una stampa forte non si lascia certamente impressionare dalle critiche di un addetto ai lavori.

Confermo che, salvo sorprese negative nei prossimi mesi, Rocco Commisso è il presidente più importante e innovativo entrato nel calcio italiano dal 2000 a oggi.

So di polemiche per il fatto che il centro si chiama Rocco B. Commisso Viola Park? Chi l’ha costruito? Chi ha messo i soldi? A NY fate un salto alla Trump Tower o al Rockfeller Center…

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