La Fiorentina ha assoluta necessità di rinforzarsi a gennaio. E questo è chiaro a tutti.

L’arrivo di Beppe Iachini può portare nuova grinta alla squadra, ma i limiti della rosa, soprattutto da un punto di vista qualitativo, devono in qualche modo essere colmati.

Commisso ne è a conoscenza e pare abbia messo a disposizione di Pradè un “tesoretto” da spendere a gennaio, considerando anche i soldi avanzati dalla sessione estiva.

Certo, che il mercato di gennaio sia notoriamente scarno di affari è cosa risaputa. Ma qualche buon nome, se si sa lavorare bene, potrebbe venir fuori. Soprattutto presentandosi con soldi freschi alla mano.

Servirà vedere soprattutto l’abilità del Direttore Sportivo, che se non è stato bocciato è stato quantomeno rimandato dopo l’ultima sessione di mercato. Perchè la squadra è stata costruita in fretta, questo è vero, ma anche male.

E alcuni nomi che in estate ci avevano fatto se non sognare almeno ben sperare si sono dimostrati insufficienti alla causa.

La Fiorentina ha ciuso l’anno in 15° posizione in classifica, che è anche la stessa posizione per reti subite (28). Tante, troppe.

Non va meglio, certo, per i gol fatti. Ha segnato 21 reti, mettendola al 13° posto in classifica tra le squadre di Serie A.

E’ mancato l’equilibrio. E’ mancata la fase difensiva oltre a quella offensiva. La prima regola in Serie A, da vincere lo scudetto a salvarsi, è prendere meno gol possibili. A meno che non sei una squadra di Zeman, allora i dati si invertono.

Quello che poi salta ancora di più all’occhio è che questa squadra è apparsa spesso e volentieri incapace di creare gioco. Dispuntando, non a caso, le migliori partite contro le squadre che il gioco lo fanno.

Le maggiori problematiche si sono viste proprio contro quelle squadre che il gioco dovrebbero subirlo. Vedi Lecce, una squadra che ha subito gol da tutti fuori che dalla Fiorentina. E che è venuta a Firenze addirittura a vincere.

Ora, se l’obbiettivo principale a questo punto è salvarsi, servirà fare punti proprio con le cosiddette “piccole”. Che sono diventate dirette concorrenti per la permanenza nella massima serie.

E per farlo serve una squadra che cominci a fare gioco. A imporlo.

Per questo scopo c’è un giocatore in campo che si chiama, non a caso, regista. Ruolo affidato in questi prima parte di campionato a Milan Badelj. Con risultati fallimentari. Accanto a lui Pulgar che, di fatto, si è adattato ad un ruolo più marginale.

Ecco che le cosiddette “castagne dal fuoco” le ha tolte spesso e volentieri il Campione. Ma Franck Ribery, maledizione degli ultimi campioni visti a Firenze, sarà fuori ancora per un paio di mesi. Se a questa pesantissima assenza si aggiunge un Federico Chiesa non in buone condizioni psico-fisiche, ecco che l’allarme diventa rosso intenso.

Serve qualcuno che prenda il pallone, che sappia cosa fare, che arrivi a far verticalizzare la squadra. A volte ci prova la sorpresa Castrovilli, spesso in maniera perfino troppo testarda, fino a scontrarsi con le difese avversarie. Perchè diventa prevedibile.

Serve un giocatore, forte, a centrocampo. In grado di creare. Le prestazioni di Badelj sono state sufficienti a farci capire che non può essere lui.

Sento parlare di una punta da cercare sul mercato, ottimo. Perchè Vlahovic ha fatto vedere doti da campione vero, ma è giovane e non gli si può chiedere di accollarsi tutto il reparto. E Boateng… che dire, lo avete visto tutti. Quindi, ben venga un goleador da affiancargli.

Sento parlare di un difensore, ottimo anche questo. Perchè quel numero accanto ai gol presi è davvero troppo alto. Ma, non dimentichiamoci, che è anche frutto di un reparto (il centrocampo) spesso inesistente sia sotto il profilo della costruzione che sotto quello della rottura.

Ecco perchè vorrei sentire parlare, con maggiore insistenza, anche di un bel nome per il centrocampo. Si era pensato a Florenzi, ma il giocatore sembra ormai destinato a rimanere a Roma. Non sento parlare di grandi alternative. Che, sia chiaro, è un dato positivo. Perchè quasi sempre i migliori affari si portano a casa mantenendo un profilo basso.

Aspetto, e spero. Perchè non vorrei, alla chiusura del prossimo mercato,  ritrovarmi a mangiarmi le mani per un altro grave errore.

Davanti puoi metterci anche Messi, ma se nessuno gli fa arrivare palloni, non segnerebbe neanche lui.

Caro Pradè, che la lucidità sia con te.

Alessandro Mazzoni – QFR

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