La ripresa del campionato, dopo l’Emergenza Coronavirus, non ha arriso certamente alla Fiorentina.

Un solo punto in 3 partite è il magro, magrissimo bottino della Fiorentina di Beppe Iachini che torna ad avvicinarsi, come media partita ma anche come (non) gioco, a quella di Montella di inizio stagione.

Ancora più grave considerando che, sconfitta con la Lazio a parte e per giunta immeritata, abbiamo affrontato Brescia e Sassuolo che dovevano e potevano essere 6 punti fondamentali per uscire forse definitivamente dal pericolo retrocessione.

Fortuna vuole che le squadre dietro alla Fiorentina siano ancora diverse e che nessuna pare propriamente volare. Ma la terz’ultima (il Lecce) si trova comunque a soli 6 punti di distanza e l’involuzione della Viola è palpabile da tutti.

La squadra non gira, anche se resta da capire come possa aver regalato una prestazione come contro la Lazio e poi finire in caduta libera come contro il Sassuolo. Zero idee, zero gioco, giocatori che appaiono demotivati e inspiegabilmente spaventati. Errori gravissimi anche da parte di chi finora aveva giocato un meraviglioso campionato come Castrovilli. Con Ribery che predica nel deserto, Chiesa che non vede la porta neanche col binocolo e poi errori a ripetizione da parte di chiunque scenda in campo.

E quel gol che fatica sempre ad arrivare. Certo, che non si sia riusciti a trovare in tutti questi anni un centravanti vero fa riflettere. Ma è solo uno dei tanti problemi che la dirigenza viola dovrà affrontare.

Il rischio è che questa stagione rifletta esattamente la precedente. Con una squadra incapace di vincere. Con un allenatore incapace di tenere le redini degli spogliatoio. Che Iachini si sia giocato la possibilità della riconferma è evidente a tutti. Una possibilità che magari non ha neanche mai realmente avuto, questo non ci è dato saperlo. Ma ora serve trovare un modo per reagire e per farlo alla svelta. Per evitare una sofferenza che la tifoseria viola non si merita più.

Rocco Commisso è ancora bloccato negli States. E le parole di Pradè ieri sera lasciano chiaramente intendere che il presidente viola schiumi rabbia. Perchè tutto pensava fuori che trovarsi in questa situzione nella sua prima annata gigliata. Con il rischio, sempre concreto, di esordire con una retrocessione.

Il buon Rocco ha capito bene come siano i tifosi viola e sa altrettanto bene quanto siano capaci di innamorarsi ma anche di odiare. E nella sua delicata costruzione di immagine nel calcio italiano, siamo certi che farà di tutto per evitare di perdere l’appoggio dei tifosi.

Per tante troppe settimane si è parlato di nuovo stadio (che, per carità, è argomento importantissimo) ma serve parallelamente costruire una buona squadra. Quest’anno ci sono tutte le attenuanti. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Ma dalla prossima stagione non si potrà più sbagliare.

Questo lo sa Pradè e lo sa anche Rocco Commisso. Perché se il primo rischia il posto, il secondo rischia di perdere una intera Città che finora lo ha seguito ad occhi chiusi.

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