Non sono affatto poche le “gatte da pelare” per il sindaco Nardella.

Da una parte il pressing del governo italiano nei confronti dell’Europa per tentate, forse invano, di sbloccare tutti i fondi del PNRR destinati al Franchi. Cosa che se non dovesse succedere metterebbe in netta difficoltà il sindaco di Firenze, visto che la Fiorentina si è tirata fuori da qualsiasi intervento sul Franchi, a meno che non sia il governo italiano a mettere la parte di fondi a quel punto mancanti.

Ma c’è un altro elemento portante, in tutta questa vicenda. Il Franchi verrà ristrutturato certamente per salvare un monumento ormai decadente ma anche per dare una nuova casa alla squadra gigliata. La Fiorentina vuol però sapere e in tutta fretta, di quanto aumenterà l’affitto richiesto poi dal Comune di Firenze per l’utilizzo dell’impianto.

Non è infatti per niente scontato che Commisso, dopo tutte le prese in giro subite, decida di accettare un aumento se fosse ritenuto iniquo per le casse viola, visto che dal nuovo Franchi la società viola non guadagnerà praticamente nulla e sarà solo un costo.

Cosa potrebbe accadere se la richiesta del comune si rivelasse troppo esosa? Difficile preventivarlo. La Fiorentina è di Commisso, non certo del Comune di Firenze. E sarebbe lui a decidere se accettare le richieste di affitto o portare la squadra altrove. Magari decidendo, di conseguenza, di tornare sui suoi passi e riconsiderare nuovamente la costruzione di un nuovo stadio di proprietà.

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