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C’era grande attesa per il nuovo esordio di Cesare Prandelli sulla panchina viola. “Non ci saranno grandi sconvolgimenti nella squadra” aveva detto alla vigilia, ma alcune differenze, alemeno nel modulo, si sono già viste.

Ma il risultato non è cambiato.

Si è tornati al 4-3-3 col tridente offensivo formato da Ribery-Kouame-Vlahovic, che ha vinto il ballottaggio con Cutrone.

Ecco le formazioni ufficiali:

FIORENTINA (4-3-3): Dragowski, Milenkovic, Pezzella, Igor, Biraghi, Duncan, Amrabat, Castrovilli, Kouamé, Vlahovic, Ribery.
A disposizione: Terracciano, Martinez Quarta, Borja Valero, Bonaventura, Saponara, Lirola, Caceres, Venuti, Barreca, Cutrone, Pulgar, Eysseric
Allenatore: Cesare Prandelli

BENEVENTO: Montipò, Letizia, Caldirola, Glik, Barba, Schiattarella, Hatemaj, Ionita, Improta, Sau, Moncini
A disposizione: Manfredini, Lucatelli, Maggio, Pastina, Basiit, Tello, Insigne, Sanogo, Masella, Lapadula, Di Serio.
Allenatore: Filippo Inzaghi

 

 

Sintesi partita

Ci si aspettava molto di più dal ritorno di Cesare Prandelli sulla panchina viola. E invece è arrivata una clamorosa sconfitta in casa contro il Benevento.

E quel che è peggio, se qualcosa peggiore del risultato deve proprio esserci, è che la prestazione della squadra è stata a dir poco inquietante. Per non dire vergognosa.

E’ difficile salvare qualcuno in questa disfatta, in questo ciclone viola al negativo dove al suo interno ci è finito pure l’incolpevole Prandelli, che a fine partita non lesinerà critiche ai suoi: “Sono molto deluso, questa squadra non ha carattere, ci sarà molto da lavorare” la sintesi del suo pensiero.

I tifosi sono inferociti, perchè in campo si è visto ancora una volta una sola squadra. E non è mai la Fiorentina. Il “piccolo” Benevento di Pippo Inzaghi ha giocato un primo tempo sornione, aspettando la Fiorentina.

Che sembrava essere partita bene nei primi dieci minuti (proprio come con Iachini) ma che in tutta la partita non è mai arrivata a tirare in porta, contro una squadra che ha sempre preso gol da tutti. Proprio come con Iachini.

Che le colpe dell’ex tecnico viola non fossero tutte da addossare a lui lo sapevamo. Ma che la squadra fosse realmente in questa condizione catatonica non era immaginabile. Perché oggi si è vista forse la più brutta partita di sempre. Ed è una cosa che stiamo ormai ripetendo da troppe partite. Come a chiedersi, ma al peggio non ci sarà mai fine?

La Fiorentina non è mai stata in campo, nè psicologicamente nè, tantomeno, atleticamente. Sempre seconda su ogni pallone, idee (poche) e confuse. Errori individuali allucinanti, come quello commesso da Biraghi che ha aperto la strada al gol vittoria del Benevento. Che ha avuto il merito di colpire al momento giusto per poi tornare a non rischiare più nulla.

E contro questa squadra nessuno rischia praticamente mai nulla, perché l’attacco è inesistente (Vlahovic e Kouamè inguardabili anche oggi) e i palloni giocabili che arrivano si contano sulle dita di una mano, quando va bene.

L’unico che si salva è forse Amrabat che, riportato nel suo ruolo, ha fatto rivedere a sprazzi il giocatore ammirato a Verona. Per il resto, encefalogramma piatto. E Dragowski, che pur non totalmente incolpevole sul gol partita del benevento, si è reso protagonista di qualche ottimo intervento salva risulato. Che, ovviamente, non è servito.

Lo stesso Ribery, uscito poi per infortunio, l’ennesimo in maglia viola, è l’ombra di sè stesso. A molti ricorda il “grande colpo” Mario Gomez, rimasto sempre in canna e mai sparato.

La situazione è preoccupante. A detta dello stesso Pradè a fine gara. Serve recuperare fiducia, metnalità, condizione atletica e.. voglia di giocare a calcio. Un super lavoro per mister Prandelli. O sarà veramente dura anche quest’anno.

Commisso, nel frattempo, parla e parla male. Dovrebbe parlare meno e agire di più. Ma nelle direzioni giuste, perchè a Firenze (e alla Fiorentina) non serve solo un nuovo stadio.

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