Il ciclo è finito. Per qualcuno non è neanche mai iniziato, ma questa è un’altra storia. Perchè tre anni fa la Fiorentina con Iachini lottava per non retrocedere. E con l’arrivo di Italiano sono arrivate tre qualificazioni consecutive in Europa (ok, alla Conference, ma sempre Europa è..) e soprattutto tre finali. Il problema è che le finali bisogna anche vincerle. Dei secondi non se ne ricorda nessuno. La Fiorentina e mister Italiano, le hanno perse tutte e tre. Non era neanche facile. Ma ci sono riusciti. Il pubblico di Firenze no, loro vincono sempre.

Ieri sera c’erano 10.000 tifosi ad Atene, dopo un viaggio decisamente costoso e per niente agevole. Altre 2.000 al Viola Park e ben 35.000 (trentacinquemila!!!!) allo stadio Franchi a vedere un maxischermo.

La delusione, ovunque, si toccava con mano, tanto era diventata solida. Nessuno, stavolta nessuno, osava immaginarsi un epilogo uguale, maledettamente uguale, a quello della scorsa stagione, con una finale persa a pochi minuti dalla fine. West Ham, Olympiakos, avversario diverso, stessa Fiorentina. Anzi no, perché se con gli inglesi si era imputato proprio al gioco troppo spregiudicato di Italiano il gol in contropiede al 90′, a pochi secondi dai supplementari, ieri sera quel gioco spregiudicato si è trasformato in qualcosa di molto simile alla paura di giocarsela, alla paura di perderla. E alla fine si è persa lo stesso. E nella maniera più dolorosa.

Soprattutto per tutti quei tifosi che erano ad Atene, che hanno speso soldi e tempo (tanto tempo) per essere vicini ad una squadra che.. non c’era. Tante parole, tante promesse, che sono rimaste però negli spogliatoi. E allora al triplice fischio è scoppiata la rabbia.

Rispettate la maglia” hanno gridato i tifosi ai giocatori in campo, arrivando a lanciare i seggiolini dell’AEK Stadium, un gesto certamente condannabile ma che rende l’idea della rabbia di ognuno di loro, che hanno urlato per 117 minuti, fino all’ennesima beffa, che non meritavano. Che non meritavamo.

Coi giocatori spaesati, come un anno fa, a testa bassa, che lentamente hanno raggiunto gli spogliatoi. Solo capitan Biraghi è rimasto fino all’ultimo a guardare quei ragazzi. A chiedere scusa in silenzio. Senza la forza di reagire. Ma in campo c’erano loro, non i tifosi. E la partita l’hanno persa loro, senza mai davvero giocarla. Poche scuse adesso.

Chi deve andare (molti) se ne vada. Chi deve rimanere resti. Se si pensa sia da Fiorentina. Ma serve ripartire da qualcosa di molto diverso. Perchè una gioia, a questi tifosi, deve per forza arrivare.

6 pensiero su ““Rispettate la maglia”. E volano seggiolini in campo. La (peggior) fine di un ciclo.”
  1. Come si vede che non siete abituati a certi palcoscenici.
    Le finali si vincono ma si possono pure perdere, l’importante è giocarle, spesso fa la differenza una cosa chiamata “fortuna”. Mister Italiano non si discute, è uno dei migliori allenatori della serie A.

    1. MA FALLA FINITA. Basta vedere “la carriera” di Italiano. E poi bisogna comprare giocatori forti e spendere di conseguenza altrimenti si rimane una “SQUADRUCCIA”…!!! Giocatori forti e allenatore CAPACE,ecco la ricetta..!!!

    2. HAI RAGIONE, X FAVORE LEGGETE LA ROSA DEI GIOCATORI DI TRE ANNI FA, POI DI DUE ANNI FA E ADESSO L’ ATTUALE COSI’ CAPIRETE PERCHE’ PERDIAMO LE FINALI: A
      LTRO CHE ALLENATORE CI VOGLIONO I GIOCATORI!

  2. Solamente Lode ai nostri tifosi Viola che sono andati fino ad Atene a costi elevati e che ci credevano che la Coppa tornasse dopo tanti anni a FIRENZE , invece … niente pure a questo giro , …Chapeau Curva Fiesole , avete cantato e incitato la nostra squadra dall’ inizio alla fine … grazie a tutti voi 💜💜⚜💜💜

  3. È solo una che vince,ma Italiano con questi giocatori soppravalutati(Nico x primo)non può fare i miracoli.Poi le colpe le avrà pure lui ma volevo vedere Ancelotti cosa faceva al posto suo con questa rosa.

  4. Sono rimasto deluso dal risultato di questa ennesima finale sfuggita di »piede »ma addossare le responsabilità al mister o ai giocatori mi sembrano fuori luogo!!!forse e’la Societa’che non riesce o non vuol regalare al numeroso appassionato e fantastico pubblico fiorentino una squadra competitiva ma che « vivacchia »Non sono Viola,spesso sono sportivo e quindi rammaricato!

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